Onorevoli accattoni: 600 euro richiesti da cinque, ricevuti da tre
In cinque lo hanno chiesto, ma lo avrebbero ottenuto solo in tre. Il cerchio si stringe, ma aumenta la pressione sull’Inps che non fornisce i nomi. Autocertificazioni per rinunciare alla privacy
Nonostante gli inviti bipartizan, ancora nessuno dei parlamentari che hanno beneficiato dell’aiuto per le partite Iva si sono autodenunciati. Quindi fino ad ora non si hanno notizie certe sui nomi dei parlamentari che hanno beneficiato del bonus da 600 euro per le partite Iva danneggiate dal lockdown. Circola solo qualche illazione, sdegnosamente respinta dai destinatari che minacciano querele.
CINQUE I RICHIEDENTI DEL BONUS, MA SOLO IN TRE LO HANNO RICEVUTO
Intanto fonti parlamentari hanno chiarito il numero delle persone coinvolte: effettivamente sono 5 i richiedenti, ma solo in tre hanno ottenuto la somma. Sarebbero due leghisti ed un pentastellato. Per questo motivo Lega e M5s sono in pressing sui quei parlamentari sospettati che dovrebbero appartenere ai loro gruppi parlamentari, e sono state avviate anche verifiche interne. Ma anche l’Inps è nel mirino, per non volere fornire i nomi dei deputati richiedenti. L’istituto di previdenza si rifiuta invocando le norme sulla privacy, che non consentono la diffusione degli elenchi dei beneficiari delle prestazioni dell’Inps.
RINUNCIA ALLA PRIVACY
In molti sostengono che in un caso come questo la privacy non c’entra niente. E dicono che è in ballo il rapporto di fiducia tra cittadino ed eletto. Per questo già molti parlamentari del M5s stanno firmando un’autocertificazione di rinuncia alla privacy, e invitano tutti gli altri componenti del Parlamento a fare altrettanto.
DECRETI SCRITTI MALE
Ma visto che in questi provvedimenti per fare richiesta dei bonus non sono stati previsti requisiti reddituali, da più parti si punta il dito anche sulla inadeguatezza di chi ha scritto sia il Decreto Cura Italia che il Decreto Rilancio. La loro generica formulazione ha fornito un assist a coloro che, messa da parte la dignità, hanno approfittato della falla. Provocando così lo sdegno di quei cittadini che si aspettavano un comportamento di maggior responsabilità da chi, invece. ha attentato alla credibilità di tutta la classe dirigente. Quella che percepisce già un’indennità pagata con le risorse pubbliche.