Sarà l’artista argentino Francisco Bosoletti, celebre per le sue opere “al negativo”, a realizzare la prossima Natività all’interno della XIV edizione del progetto Next, ideato dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani nel tentativo di esorcizzare attraverso l’arte il clamoroso furto del capolavoro di Caravaggio dall’oratorio di S.Lorenzo, uno degli eventi più drammatici della storia del nostro patrimonio culturale, una ferita ancora aperta, che attende con speranza un possibile risanamento.
Per la prima volta l’opera sarà realizzata e presentata al di fuori degli spazi dell’oratorio all’interno del Parco di Arte Urbana nel quartiere Sperone di Palermo grazie all’alleanza creativa tra l’Associazione Amici dei Musei Siciliani, Sperone167 e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, che quest’anno celebra il 240° anniversario della sua fondazione; il giorno di Natale verrà scritto un nuovo capitolo di resistenza artistica mentre l’inedito palcoscenico dello Sperone si arricchirà di una nuova opera che denuncia la negazione dei diritti, contribuendo a una narrazione differente del territorio attraverso l’arte, nutrimento estetico per i sensi e l’anima, ma anche strumento che accende le coscienze, generando una rivoluzione gentile.
L’intervento inizierà l’11 dicembre 2023 e l’ opera sarà presentata alla città il 25 dicembre alle h 11:00, con una performance dell’attore e cantastorie Salvo Piparo, che narrerà un cunto tratto da “Il Furto del Caravaggio”. Il murale che sarà realizzato dall’artista sudamericano in Viale Giuseppe Di Vittorio sarà il decimo nel quartiere dopo gli interventi di Chekos Art, Igor Scalisi Palminteri, Medianeras, Millo, Nino Carlotta, Rosk.
Diversi gli eventi collaterali in programma tra i quali:
“Siamo felici di esportare l’iniziativa Next, che nasce con l’intento di superare l’assenza del capolavoro di Caravaggio attraverso la presenza di nuova arte, all’interno del quartiere dello Sperone che già da diversi anni ha intrapreso un percorso di emancipazione sociale e culturale attraverso l’arte” dichiara Bernardo Tortorici di Raffadali. “Il furto della Natività non colpisce soltanto l’oratorio, è una ferita della città e soltanto attraverso un profondo lavoro di rieducazione della coscienza collettiva potremo pensare a un futuro pieno di speranza. Ringrazio l’Alleanza Creativa di Sperone 167 per aver accolto con grande entusiasmo un progetto che avrà l’occasione di raccontarsi sul territorio in un modo più incisivo attraverso le varie iniziative collaterali programmate e per averci dato la possibilità di arricchire la nostra iniziativa di una fondamentale dimensione sociale necessaria per la crescita di una comunità.”
“Ogni Natività di NEXT si disvela per Natale come un’affermazione rivoluzionaria, ancorata al passato ma interamente proiettata nella contingenza del contemporaneo. In questa edizione, il connubio tra il cuore storico e la periferia, tra l’arte classica e il neo-muralismo, si traduce in un oggettivo atto di salvezza” afferma l’Alleanza Creativa Sperone167. “L’arte dimostra la sua capacità di rinascita anche nei momenti più oscuri, stabilendo un legame profondo tra il centro e la periferia, tra la negazione artistica e i diritti negati nei luoghi vulnerabili delle città. Il diritto all’infanzia, al paesaggio, alla bellezza e al sogno non dovrebbero essere negati, ma piuttosto garantiti come certezze per coloro che abitano territori trascurati dalle istituzioni, come lo Sperone di Palermo.”
“L’Accademia di Belle Arti di Palermo celebra con gioia la sua storia e festeggia i duecento quarant’anni dalla fondazione dell’Accademia dell’Uomo Ignudo. La partnership in occasione della quattordicesima edizione di NEXT” afferma il professore Fulvio Di Piazza “si colloca tra gli eventi di questo anniversario volgendo lo sguardo al di là dei confini geografici, per il superamento di ogni steccato, con il desiderio di apertura e inclusione.”
Questa la visione di Francisco Bosoletti: “Grande è il fascino esercitato dall’intera vicenda del quadro della Natività di Caravaggio, a partire dalla sua composizione fino alla ferita ancora aperta nella memoria e negli intrecci della storia più recente. Il mio intervento vuole essere uno studio del linguaggio figurativo della pittura di Caravaggio, una rilettura delle forme e della composizione di un soggetto sacro profondamente radicato anche nell’immaginario collettivo del nostro paese, in cui la religione è stata durevole ispiratrice dei temi rappresentati ma anche vincolo spesso sovvertito. Al di là della tematica e della interpretazione personale, il dipinto intende testimoniare la potenza di un linguaggio compositivo immediatamente comprensibile, penetrante e manifesto, eppure aperto a molteplici interpretazioni.”
Il progetto NEXT nasce nel 2010 da un’idea di Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani. Nel corso degli anni si sono avvicendati in questo intervento artisti quali Francesco De Grandi (2011-2012), Studio Azzurro (2012-2013), Adalberto Abbate (2013-2014), Fulvio Di Piazza (2014-2015), Igor Scalisi Palminteri (2015-2016), Daniele Franzella (2016-2017), Alessandro Bazan (2017-2018), Francesco Simeti (2018-2019), Rori Palazzo (2019-2020) ed Emilio Isgrò (2020-2022).
Al secondo posto nella Top Ten Art Crimes dell’FBI, il furto della Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (1600) di Caravaggio resta ancora oggi avvolto nel mistero. La Pratica 799, redatta dal Comando di Tutela del Patrimonio Culturale, raccoglie un’infinita collezione di dichiarazioni, la maggior parte delle quali si sono rivelate inverosimili. Quale sia la verità è estremamente difficile da stabilire, mentre resta il desiderio di poter restituire alla comunità un capolavoro senza tempo e l’impegno di mantenere vivo il ricordo di un crimine i cui nodi attendono di essere sciolti.
Nato e cresciuto ad Armstrong, paesino della provincia di Santa Fe, l’argentino Francisco Bosoletti è dotato di uno sguardo limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità. La sua arte, che pure reca i tratti di una classicità universale, si manifesta in maniera simile alla mescolanza di geni che nutre la pelle dei migranti. Bosoletti dipinge sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano, il suo intervento accompagna quello del tempo che trascorre, nascondendo e rivelando al tempo stesso visioni che sembrano permanere in un eterno presente e ricordare all’uomo la transitorietà dell’esistenza. La sua pittura obbliga lo spettatore a guardare in maniera diversa, affinando la sua sensibilità e ricorrendo a modelli percettivi differenti da quelli abituali e rassicuranti. Queste apparizioni travalicano il confine dei sensi e toccano nel profondo chi guarda, mescolandosi alle sue emozioni e ai suoi ricordi come le tracce di pittura sulla tela e sui muri.