“Brechen”, la mostra di Alessandro Librio e Evangelos Papadopoulos ai Cantieri Culturali della Zisa

brechen

Continua con gli artisti Alessandro Librio e Evangelos Papadopoulos la ricerca attraverso i linguaggi, gli stili e le nazioni dell’arte contemporanea europea e internazionale del Verein Düsseldorf Palermo e.V. che fino al 2 dicembre all’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa, presenta la mostra Brechen.

Il progetto mette in dialogo i due artisti che provengono da diversi ambiti delle arti visive, invitandoli a una riflessione sul concetto di “rottura” (in tedesco brechen).

L’azione del rompere per utilizzare ciò che è stato distrutto come punto di partenza per un nuovo e ulteriore inizio è una pratica non inusuale nel processo artistico, e spesso risulta un momento necessario. Rompere un oggetto, un legame, una regola, tendendo il discorso artistico al suo estremo, fino a discostarsi dalla norma, in modo creativo, resiliente e talvolta disobbediente.

Alessandro Librio, l’installazione all’Haus der Kunst

Come nel caso di Alessandro Librio (Erice, 1982) sound artist, compositore e artista visivo, tra i più poliedrici e versatili della sua generazione, che nella sua carriera ha collaborato con i massimi artisti della scena internazionale – tra cui Patti Smith, Michael Moore, David Murray, Wim Wenders e Alvin Curran- e partecipato a manifestazioni quali 54° Biennale di Venezia Arte, Padiglione Italia, Manifesta 12, oltre ad aver girato il mondo con le sue istallazioni sonore e ambientali presentate in importanti istituzioni da Torino a Londra, da New York a Tokyo.

Per gli spazi dell’Haus der Kunst, l’artista crea un’installazione multimediale che prosegue la ricerca sonora e visiva sulla città di Palermo già iniziata con Il suono dei fiumi (2017), attraverso cui l’artista ha fatto emergere con il suono, il paesaggio fluviale non più esistente e ormai dimenticato, e proseguita con So’No (2022), ultima opera installativa realizzata per il monte dei pegni di Palazzo Branciforte.

Questa volta Librio si confronta con la parte più buia e oscura della città, che descrive con il suo approccio multidisciplinare e sinestetico, filmando un furto con scasso nel centro storico, di cui poi scompone i suoni registrandone le vibrazioni e trascrivendone la partitura musicale, e le immagini. L’opera si completa con una live perfomance sonora, destinata a rimanere permanente per tutta la durata della mostra.

Evangelos Papadopoulos, costruzioni che “reagiscono” all’ambiente

Dialoga con l’opera multimediale di Librio, la grande “’installazione spaziale” site specific di Evangelos Papadopoulos (Atene, 1974), ingegnere minerario e metallurgico che dopo la laurea ad Atene si è formato all’Università di Belle Arti di Münster, in Germania, iniziando sin dal 2011 una carriera internazionale con importanti riconoscimenti – Grant del Ministero della Cultura e della Scienza dello Stato della Renania Settentrionale-Vestfalia, Finanziamento del progetto NRW, in collaborazione con Daily Lazy Projectsm, Atene, Deutsch- residenza a Chongqing, Cina- e mostre personali e collettive in riconosciute istituzioni e gallerie in Europa e nel mondo: Gartenpavillon Malkasten, Düsseldorf , MOMus-Experimental Center for the Arts, Thessaloniki, Organhaus, Chongqing, China – solo per citarne alcune.

Le opere ambientali di Papadopoulos si compongono di iconiche sculture in cui l’artista riesce a riunire in modo inaspettato le due tendenze fondamentali della scultura non oggettiva del Modernismo: il concetto geometrico-costruttivo del Cubismo e del Costruttivismo russo fino alla Minimal Art, e il concetto biomorfico, di cui sono esempi nomi come Hans Arp, Henry Moore o Tony Cragg.

Con forme altamente espressive che si ergono nello spazio come vortici ghiacciati, le sue installazioni si infrangono sui soffitti e sulle pareti, o “fluiscono” come fossero acquee, e grazie anche all’utilizzo di materiali di uso comune -lastre di cartongesso montate su strutture portanti in legno e fissate con cavi d’acciaio o corde di canapa- l’artista crea costruzioni che “reagiscono” all’ambiente, all’altezza del soffitto, alle proporzioni e alla luce degli spazi dell’Haus der Kunst. Condensando così in un’unica grande installazione i diversi approcci estetici e concettuali dei due artisti.

Ulteriori info

Durata della mostra: dal 14 ottobre al 2 dicembre 2023

Giorni e orari di apertura: dal giovedì al sabato, dalle 16 alle 19 e su appuntamento (per info: duesseldorfpalermo@gmail.com).

Ingresso gratuito

Sito web: https://www.duesseldorfpalermo.com/

Foto da ufficio stampa

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