“Diario di un sogno” : viaggio negli USA sulle note di Bruce Springsteen
Edito secondo la formula del self publishing, il libro è un itinerario attraverso le principali città americane
Ci sono viaggi che fanno parte del destino, quasi fossero mete obbligate da raggiungere per dare un senso – e una compiutezza – alle passioni e ai sentimenti di una vita.
E ci sono viaggi scolpiti in una geografia delle emozioni così personale da sposarsi senza forzature ai grandi sogni collettivi e generazionali.
Nel destino di due giovanissimi ragazzi lombardi della provincia di Lecco, c’era un viaggio on the road negli Stati Uniti.
Ma soprattutto c’era l’incontro con una super star della musica mondiale.
“Diario di un sogno. E quell’incontro allo Stone Pony ad Asbury Park” è il resoconto di un’esperienza emotiva e musicale, di quelle che possono compiersi soltanto nell’età dell’incoscienza, ma che segnano la vita intera.
Estate 1987 : i cugini Alberto e Luca Lanfranchi, figli della storica agenzia di viaggi “Lanviaggi” di Lecco partono alla scoperta degli USA e di se stessi.
Un percorso che si snoda attraverso il mito di città come New York, Washington, Pittsburgh, Los Angeles, San Francisco e Boston.
L’ ultima tappa sarà quella più significativa.
ASBURY PARK
La cittadina alla quale fa riferimento il titolo della pubblicazione si trova nella contea di Monmouth, nello Stato del New Jersey.
La fama della quale gode è legata al tempo che Bruce Springsteen vi trascorse nella fase iniziale della sua carriera.
Inoltre, è il luogo di nascita di David Sancious, un tempo componente della E Street Band.
Il 22 agosto del 1987 è per i cugini una data indimenticabile.
Alle 13:00, dopo avere vagato per Asbury Park alla ricerca dei luoghi resi celebri dalle canzoni del loro musicista preferito, Alberto e Luca si ritrovano dinanzi allo Stone Pony, storico locale legato agli esordi di Bruce Springsteen e e di altri giovani talenti.
Audacia e fortuna li aiutano ad entrare : al bancone del bar avviene l ‘incontro con il Boss.
Un’ emozione fortissima.
“Quando ci chiese perché eravamo lì e rispondemmo che era per lui – racconta Alberto – sorrise esclamando e ci diede degli scemi”.
” Lo ricordo come se fosse accaduto ieri – aggiunge l’autore – ci invitò ad assistere al suo concerto la sera stessa, sebbene non avessimo ancora ventuno anni” .
LA COPERTINA
Uno scatto di quella serata è diventato la copertina degli articoli del “Rolling Stone” e del “New York Times”. Le due testate hanno raccontato gli anni fulgidi dello Stone Pony, inclusa la storia dei due cugini.
Ma “Diario di un sogno” è molto di più che il resoconto di un’esperienza, seppure esaltante.
Si tratta di un vero e proprio romanzo di formazione, che ripercorre la crescita interiore dei due protagonisti. E fotografa alla perfezione il momento di transizione dall’età adolescenziale a quella adulta, la perdita di certezze, radici e sicurezze.
I due giovani approdano in un mondo ben diverso dalla rassicurante provincia lombarda, intraprendendo un percorso che rinsalderà un legame familiare e di amicizia capace di superare il test degli anni e che prosegue ancora oggi con l’avventura del gruppo “NOI & Springsteen” che ogni anno propone eventi culturali nazionali e internazionali in campo artistico e musicale a lui dedicati.
IL LIBRO
Una pubblicazione autonoma, che ha visto la luce con la formula del self publishing.
A curare i testi, la giornalista e scrittrice romana Patrizia De Rossi, laureata in Letteratura Nord Americana. Promosso sul sito www.noiespringsteen.com, il libro racconta l’incontro che ha cambiato la vita dei due ragazzi, attraverso le varie tappe.
A raccontarle è Alberto Lanfranchi fondatore del gruppo “NOI & Springsteen” anima del festival dedicato a The Boss, giunto alla quinta edizione con il titolo “Bergamo racconta Springsteen”.
l proventi delle vendite sono utilizzati per promuovere le iniziative culturali e musicali dell’associazione tra cui “Cover me”, contest dedicato alle canzoni di Bruce, unico al mondo e giunto alla seconda edizione dopo i grandi consensi della prima.
Si tratta di una competizione gratuita aperta a tutti gli artisti nazionali e internazionali, solisti o band, che arrangiando in modo originale un brano musicale daranno nuove interpretazioni del ricco repertorio del cantautore, per decretare la miglior band o il miglior artista interprete.
Al via il 31 marzo.
THE BOSS: ENERGIA E IMPEGNO SOCIALE
Tematiche sociali e politiche hanno sempre contrassegnato l’opera musicale di “The Boss”.
Quest’ultimo è il soprannome che ha accompagnato Bruce Springsteeen da quando era la voce e il protagonista assoluto della E Street Band.
Da leader, raccoglieva i soldi dai locali e pagava i musicisti.
Una semplice azione che gli valse l’appellativo duraturo di “The Boss”, appunto, che ben si addice anche alla personalità dell’artista, capace di imporre le sue regole nell’ambiente musicale.
Il rock di Bruce Sprinsteen è sinonimo di energia e potenza ma anche di poesia e attenzione verso i più deboli. Da autore di testi, ha sempre offerto una personale visione ideologica del sogno americano: mai dalla parte dei potenti, sempre a fianco della classe operaia.
Sensibilità blue collar, dunque: lontano dai colletti bianchi, accanto ai lavoratori con la tuta e una birra in mano.
Nei testi, è molto forte l’elemento autobiografico: sullo sfondo, c’è l’America delle illusioni e delle disillusioni, dei perdenti e delle persone normali alle prese con la depressione economica.
Nell’opera del musicista statunitense, la periferia è un luogo dell’anima che racconta le sconfitte sociali e il senso di smarrimento dinanzi alle ingiustizie.
Valga per tutti l’esempio di “Johnny 99′ brano dell’album ‘Nebraska’.
Il testo racconta la disperazione di chi perde il lavoro nell’ America capitalista e ambiziosa dell’inizio degli anni ottanta.