“Il 7 gennaio vita normale? Andiamoci piano. Come si può parlare di ritorno alla vita normale! Viviamo in una pandemia, il virus circola diffusamente nel nostro Paese e i servizi sanitari sono sotto stress”. A dirlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico, Silvio Brusaferro, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. “Non è il momento di rilassarsi. Tutti i dati mostrano che l’epidemia non è finita, è ancora in una fase molto pericolosa. Abbiamo però imboccato la strada per controllarla grazie ai vaccini”.
A preoccupare Brusaferro non è soltanto il numero dei nuovi positivi, che rimane ancora alto; ma anche l’indice Rt, che misura la trasmissibilità del virus, è tornato a crescere. Per capire l’impatto delle chiusure natalizie bisognerà aspettare ancora un po’: il 15 gennaio ci sarà il monitoraggio dell’Iss che si basa sui dati di queste settimane. Nel frattempo, non si può fare affidamento soltanto sul vaccino anti-Covid, che al 2 gennaio era stato somministrato a circa 70 mila persone in Italia. “Il vaccino è un segnale positivo di grande speranza però per i prossimi mesi dovremo continuare a mantenere uno stretto controllo dei comportamenti individuali e sociali. Il ragionamento ‘vabbè, ora c’è il vaccino e allora posso riprendere a fare come prima’ non è corretto”.