A 23anni Francesca Guacci si è sottoposta a una operazione di salpingectomia, l’asportazione delle tube uterine. In pratica si è fatta sterilizzare. Si è saputo adesso, dopo 5 anni, perché la ragazza ha raccontato al Gazzettino la sua decisione. Ha dovuto affidare alle pagine del quotidiano i motivi di una scelta così drastica dopo che ne aveva già aveva parlato nei social, e la sua decisione era esplosa nel web. La Guacci è una fitness influencer molto seguita, ed dopo che ha reso nota sua salpingectomia, è stata travolta, quasi inghiottita da una bufera. Gli odiatori da tastiera le hanno detto le cose peggiori, e tanti giornalisti continuano a suonare alla sua porta. Ma ci sono stati anche tanti fan che, comunque, le danno supporto. Questa bufera, comunque, non sembra sconvolgerla. «Sono serena ─ ha detto ─, ho riflettuto molto, e ora sono la donna che ho sempre desiderato essere».
La prima a darle supporto è stata la mamma: «L’ho appoggiata fin da subito– ha detto la signora Guacci–. Ho capito che ci aveva pensato bene, che ci aveva riflettuto. Se questo è ciò che sente io le sono e le sarò sempre accanto. Forse è meglio non fare figli piuttosto che farli, e lasciarli a sé stessi. Alcune persone hanno criticato la scelta di mia figlia e a loro rispondo che è facile fare figli, ma è il meno. Poi bisogna educarli, seguirli. Credo che mia figlia abbia fatto una scelta responsabile». Il papà, ha raccontato Francesca, sulle prime aveva dei dubbi. Desiderava diventare nonno. «Abbiamo chiacchierato a lungo e anche lui ha capito e mi è stato accanto».
L’influencer ha comunque dovuto superare anche l’opposizione di molti medici. Dopo avere fatto molte ricerche su internet, ha chiesto anche una serie di pareri sanitari. Racconta che le dicevano che ero snaturata, che avrebbe fatto meglio a farsi visitare dal punto di vista psichiatrico. Le hanno detto anche che era una cosa illegale, nonostante non fosse vero. E che se tutte fossero state come lei, il mondo sarebbe stato peggiore, ci saremmo estinti. Le hanno detto che era una bimba immatura e viziata, e velatamente le hanno dato anche della prostituta». Cose che non si aspettava di sentire dai camici bianchi. «All’epoca ero una persona diversa, più vulnerabile – ha detto –. Inizialmente tutto ciò mi aveva ferito. Ma soprattutto ricordo lo stordimento perché per me era inconcepibile negare un diritto ». Quando a Francesca hanno detto che l’operazione era illegale, si era spaventata. Tanto che aveva seriamente preso in considerazione la soluzione di andare all’estero. In Olanda il sistema è molto più veloce. Ero disposta a pagare il viaggio e, se necessario, anche l’intervento, pur di farlo».
Foto da Instagram – ph. Alex Premoli