Bugie sugli esami non dati, studente universitario si suicida: “Vita inconcludente”

Fuori corso e con alcuni esami che lo separavano ancora dal traguardo

Uno studente universitario di 29 anni è stato trovato senza vita dalla sorella nell’appartamento di Chieti Scalo in cui convivevano. Il ragazzo si è suicidato e il gesto sembra essere riconducibile al rendimento accademico del giovane. Sono infatti emerse in queste ore le bugie che il giovane ha raccontato ai genitori sugli esami, in realtà non superati o mai affrontati. Le motivazioni dell’estremo gesto le ha affidate nero su bianco a un block notes di 42 pagine dove ha definito la sua vita «inconcludente e inutile». Il giovane, originario di Manduria in Puglia, studiava Medicina e viveva a poche centinaia di metri dal campus universitario dove hanno hanno sede le facoltà mediche, nel Villaggio Mediterraneo. Prima del suicidio pare non ci sia stato alcun segnale che avrebbe potuto far presagire un simile epilogo.

Il cordoglio dell’università 

Toccante il messaggio in suo ricordo pubblicato su Facebook dalla Pastorale universitaria di Chieti: “La notizia del suicidio di A. C., studente di Medicina presso il nostro Ateneo, ci lascia attoniti e sgomenti. Leggiamo espressioni tragicamente familiari: “ritardo con gli esami”, “mentire ai genitori”, “inadeguatezza”. La coscienza ci impone di denunciare un meccanismo che continua a mietere vittime. Nel nostro piccolo, come pastorale universitaria, incontriamo le fragilità di tanti universitari che chiedono aiuto, provando ad offrire amicizia, sostegno, preghiera reciproca. Sono questi i puntelli che sostengono il cammino universitario, inteso non come una scalata verso il successo a tutti i costi, ma come occasione di vita, di crescita, di formazione integrale dell’uomo, comprese le sue fragilità”, si legge nel post.

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