“Cacciate” dalle ambulanze due volontarie “no-vax” della Croce Rossa

Il caso a Feltre, nel Bellunese. Una delle due volontarie avrebbe anche contratto il virus, e quando guarita per 90 giorni potrebbe tornafre in servizio

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Nell’era del Covid non si può uscire in ambulanza senza essere vaccinati: due volontarie “no-vax” della Croce Rossa italiana, appartenenti al comitato di Feltre sono state sospese dal loro presidente. Si tratta di una misura parziale. Non potranno più accompagnare le ambulanze in giro per il territorio, ma possono continuare ad operare come volontarie. A patto che svolgano la loro attività in mansioni che non le pongano a diretto contatto con pazienti.

LA VACCINAZIONE È VOLONTARIA

A riportare la notizia è “Il Gazzettino” che sul caso ha intervistato il presidente del comitato locale della Croce Rossa di Feltre, Andrea Zabot. «Abbiamo due casi, ma forse ce ne sono di più ─ ha detto ─. Le due volontarie non possono essere obbligate a fare il vaccino, la cui somministrazione è su base volontaria. Anche per chi lavora nel comparto della sanità. La sospensione ─ ha aggiunto Zabon ─ durerà fino a quando non finisce la pandemia o non c’è più il pericolo di prendersi il Covid-19». Comunque il presidente della Croce Rossa locale ha fatto anche sapere che una delle due infermiere si è ammalata, ma a breve sarà a posto. E dunque potrebbe tornare in servizio, almeno per 90 giorni. Perché poi dovrebbe comunque sottoporsi al vaccino.