Cadavere appeso al guardrail, il mistero si infittisce: sul corpo tagli e segni di saponificazione
Era appeso per il collo al guardrail all’esterno della strada, in una zona non visibile. I segni trovati sul corpo fanno pensare che abbia subìto torture
Il cadavere dell’uomo trovato nella mattinata di oggi 24 settembre a Trieste, lungo la superstrada Grande viabilità, era appeso per il collo con una corda al guardrail. Secondo quanto si è appreso, era sospeso all’esterno della strada, in una zona di vegetazione poco visibile per chi transita con l’auto sulla superstrada che connette Trieste alla rete autostradale.
Probabilmente ha subìto torture
L’uomo aveva i piedi legati da un nastro adesivo ed era bendato. Aveva inoltre segni di percosse e tagli sul corpo, bruciature sulla testa e ferite compatibili con colpi di bastone o di spranga, gli occhi coperti con degli stracci. Tutto fa pensare che abbia subìto torture. Indossava una maglietta nera, una camicia e dei pantaloni colore cachi. È stato ritrovato da alcuni operai che svolgevano per l’ANAS lavori di manutenzione: era appeso alla sopraelevata poco dopo la galleria di Valmaura in direzione Muggia e non era particolarmente visibile dalle auto in transito.
Il corpo saponificato fa pensare che era lì da qualche giorno
L’età dell’uomo impiccato al guardrail dovrebbe essere compresa tra i 40 e 50 anni. Dopo il recupero si è potuto anche verificare da una prima ispezione cadaverica che il corpo presentava segni di saponificazione, elemento che fa ritenere che fosse sul posto del ritrovamento da almeno qualche giorno. La vittima non è di colore, come inizialmente ipotizzato, sebbene, sempre a un primo esame, non si esclude che possa essere di carnagione scura. Non è stato invece ancora possibile comprendere se si tratta di un cittadino italiano o straniero. Tutto fa pensare ad un’azione dimostrativa. Infatti gli autori dell’omicidio avrebbero potuto buttare il corpo nella scarpata. Invece lo hanno lasciato lì, appeso.
Foto frame video Tg5