Calcio in Sicilia, Marotta: “Problemi strutturali e non solo, a Brescia più scuole calcio che a Palermo”
Intervenuto durante un evento sportivo tenutosi all’Hellenia Yaching Hotel di Giardini Naxos, il Presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha parlato delle sue origini siciliane, per poi affrontare le tematiche relative allo sviluppo calcistico nell’isola. Tra queste la mancanza di strutture e competenze, che relegano la più vasta regione d’Italia ai margini del calcio nazionale. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.
“Sono nato nel profondo Nord, a Varese, al confine con la Svizzera, ma da genitori nati a Messina – ha sottolineato il massimo dirigente dell’Inter -. Mio padre ha fatto carriera nella Marina, poi attraverso una legge dello stato è passato al Ministero delle finanze, destinazione Varese, dove sono nato io. Qui ho tanti parenti, sono legato alle nostre radici, conservo i contatti e le frequentazioni. Parlo però il dialetto lombardo, al contrario di quello siciliano che non conosco bene”.
“Non voglio fare denunce né identificare colpevoli – ha proseguito Marotta –, ma la Sicilia è oggi fuori dal mondo calcistico e sportivo che conta. In Serie A vi sono attualmente solo due calciatori siciliani. Se parliamo di strutture, facendo un confronto tra Brescia e Palermo, a Brescia ci sono 5 volte le scuole calcio di Palermo, che sono poche. Non vi sono soltanto problemi strutturali – afferma –, ma anche una carenza delle competenze, non tanto della passione, per far sì che si possa essere autorevoli punti di riferimento per i ragazzi. La Sicilia ha un grande patrimonio turistico, ambientale e culturale, sicuramente è tra le Regioni più belle d’Italia e vorrei tanto che nello sport riuscisse a risalire la china” – ha concluso Marotta -.
Fonte Immagine: LaPresse
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