Call center ITA, Almaviva chiede convocazione urgente al Governo

Avanzata la richiesta urgente da parte della società Almaviva Contact: “La tutela del lavoro non ammette discontinuità”

Almaviva

Prosegue la battaglia dei lavoratori Almaviva che gestiscono il call center Alitalia. Dopo che Ita (Italia Trasporto Aereo), la compagnia di bandiera subentrante, ha assegnato alla società milanese “Covisian” l’appalto per la gestione del servizio di assistenza clienti, i dipendenti vedono ombre nere addensarsi sul loro futuro lavorativo.

La società Almaviva Contact ha dunque inviato oggi una nota al Ministro delle Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. Richiesta una convocazione di garanzia in sede istituzionale delle parti interessate; scopo dell’incontro è quello di scongiurare le conseguenze del mancato rispetto della clausola sociale nel cambio d’appalto. “Perché la tutela del lavoro non può ammettere discontinuità”, si legge sul comunicato dell’azienda.

Il bando Ita

Almaviva Contact sottolinea la situazione di centinaia di lavoratori a Palermo e Rende, che per vent’anni hanno prestato servizio con professionalità. Lavoratori che oggi si trovano scoperti in mancanza dell’applicazione della clausola sociale prevista per il settore dei call center in outsourcing. Questa riconosce infatti il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con l’eventuale nuovo fornitore delle stesse attività.

“Il bando ITA – spiega Almaviva – , con termini senza precedenti per gare di simili dimensioni, è stato reso noto sabato 31 luglio; chiuso nelle successive due settimane di agosto e assegnato ieri, fissando a giorni la partenza di un servizio caratterizzato dalle stesse attività che Almaviva Contact eroga per l’analogo customer care Alitalia, attraverso 621 persone specificamente formate, oltreché dalla previsione di volumi di lavoro persino crescenti rispetto a quelli attuali”.

“Una gara al ribasso”

“Un bando di gara per servizi di call center privo di riferimenti alla clausola sociale – prosegue l’azienda -, comprensivo invece di un punteggio premiale per l’indicazione di una sede operativa a Roma, con evidente penalizzazione per chi operi da tempo nel Mezzogiorno del Paese; guidato dal criterio del massimo ribasso economico e da una base d’asta insufficiente a coprire anche il solo costo del lavoro, elemento determinato con Decreto dal Ministero del Lavoro perché non riducibile”.

Nonostante le rassicurazioni sull’applicazione della clausola, “l’esito comunicato ieri attraverso un nota della Società ITA non attiva la necessaria procedura e ne certifica il mancato rispetto, con la drastica ed elusiva sostituzione dei lavoratori di Almaviva Contact, fin dai prossimi giorni”.

Almaviva, lavoratori a rischio

L’azienda pone l’accento sulle conseguenze disastrose per i lavoratori. “Una responsabilità grave, quella assunta da ITA, che provocherebbe non solo il conseguente, obbligato ingresso in regime di ammortizzatore sociale al 100% entro i prossimi giorni per le 621 persone finora impegnate sullo stesso servizio, ma si dimostrerebbe un segnale ancora più distruttivo per l’intero settore, provenendo da una società totalmente pubblica”.

In un tessuto economico già provato dall’emergenza pandemica in atto, la perdita di occupazione per un numero così alto di lavoratori sarebbe un duro colpo per Palermo. Adesso che la richiesta di un intervento di garanzia istituzionale è stata avanzata, si attende di conoscere l’ulteriore capitolo di questa controversa vicenda.