Call center Palermo: irrompe Ita e 570 lavoratori Alitalia rischiano grosso

Salvo Seggio, rappresentante aziendale Fistel Almaviva:”La nuova società Ita non vuole rispettare le clausole sociali. Palermo non può permettersi altri disoccupati”

Sembra proprio non esserci pace per i lavoratori dei call center a Palermo. Un comparto che, nel contesto di un tessuto economico reso ancora più asfittico dalla pandemia, riveste un ruolo decisivo per il mantenimento di tante famiglie. Neanche un anno e mezzo fa, il nostro giornale documentava le difficoltà degli operatori Almaviva. Le delocalizzazioni selvagge tenevano in costante ambasce centinaia se non migliaia di persone, giovani e meno giovani, considerato che ormai, all’interno dei centri di chiamate vi lavorano dai ventenni agli ultra cinquantenni. Operatori, in quel caso delle commesse di Sky e Wind, stavano sulle spine per la concorrenza dei call center esteri, lì dove il costo del lavoro è più basso. Cortei e manifestazioni si susseguirono, con i sindacati pronti a rivendicare i diritti dei lavoratori. Una vicenda che richiamò l’attenzione del Governo e che oggi, salvo nuovi scenari, sembra essersi ricomposta.

UN AGOSTO CON IL FIATO SOSPESO

Chi invece, in questo torrida estate trema, sono i lavoratori di Alitalia. Una sorta di fulmine a ciel sereno che coinvolge qualcosa come 570 impiegati soltanto nel capoluogo siciliano. A spiegarci cosa sta accadendo è Salvo Seggio, rappresentante aziendale Fistel Almaviva. “Alitalia ad oggi è gestita da Almaviva, dal recupero bagagli all’assistenza, dal biglietto alla prenotazione fino al reclamo. Oggi succede che, la nuova società Ita ha messo a bando un lotto identico a quello che gestiva Almaviva per Alitalia. Una gara di presentazione entro il 4 di agosto dove non vengono rispettate le clausole sociali. Ovvero, quelle che prevedono che un lavoratore che oggi lavora per Almaviva, con il subentrare di un’ altra azienda, in questo caso Ita, deve per legge essere tutelato migrando senza rischiare di perdere il posto. In buona sostanza si parla di tutelare la territorialità dello stesso lavoro.”

PALERMO NON PUO’ PERMETTERSI ALTRI DISOCCUPATI

Ita invece– prosegue Salvo Seggio -, ha indetto tale bando di gara con pubblicazione e partecipazone entro il 4 di agosto con apertura delle buste entro il 15. Il tutto dando priorità per chi apre la sede a Roma, e di contro infischiandosene in primis delle clausole sociali e dei lavoratori che attualmente stanno lavorando per Alitalia. Loro sostengono che, essendo un’altra società rispetto ad Alitalia, non sono tenuti a rispettare le clausole sociali. Ciò che faremo, consapevoli dell’esigenza di manetenere l’occupazione, è di attivarci al più presto. Palermo, a maggior ragione in un periodo reso ancora più delicato dalla pandemia, non può permettersi di fare finire quasi 600 persone in mezzo alla strada”.

PRONTI A SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA

La garanzia che vogliamo dare è di mantenere il posto di lavoro per tutta questa gente, perché, volendo usare un esempio calcistico, un calciatore che cambia maglia non smette mica di giocare al pallone. Ecco, in questo caso, significherebbe soltanto cambiare colori sociali, con Ita che per di più si ritroverebbe personale formato, qualificato e capace di parlare lingue straniere perché forte di un’esperienza ventennale. La nostra intenzione, in questa parentesi che va dal 4 fino a ferragosto, è di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica, affinché si capisca che certi diritti non possono essere calpestati. E se le restrizioni da Covid non ci permetteranno di scendere in piazza a manifestare – conclude il sindacalista- , utilizzeremo il megafono dei social per farci sentire il più possibile.”

IL COMUNICATO DEI SINDACATI A DIFESA DEI LAVORATORI ALITALIA

Ita, societa che subentra ad Alitalia annuncia la gara per la gestione del servizio assistenza clienti. 570 i posti a rischio a Palermo. Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom annunciano “blocco di tutte le attività del servizio Alitalia dal prossimo 5 agosto 2021 al 9 agosto 2021 compreso”

La società Ita che subentra ad Alitalia ha ufficializzato la partenza di una gara per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti. Una gara che appare fin da subito del tutto incomprensibile. La data di partecipazione ultima è fissata al 4 di agosto e quella di inizio del servizio al 15 di agosto. Non si fa alcun riferimento alla clausola sociale o al fatto che la gara vada svolta dal territorio italiano (elemento strabiliante se non scandaloso essendo ITA una società pubblica). A rischio ci sono 570 posti di lavoro a Palermo”. Cosi in una nota i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil, Slc, Fistel e Uilcom. Il servizio è attualmente svolto dalla società Almaviva Contact con 621 lavoratori a tempo indeterminato, dei quali 570 operano nella sede di Palermo. “Peraltro la gara, bandita da una società pubblica, ha caratteristiche ‘privatistiche’, alimentando ulteriormente il senso di confusione che appare evidente dalla lettura del bando. Questi lavoratori hanno una anzianità professionale sul servizio più che ventennale e operano prevalentemente sulla sede di Palermo e in parte su Rende. Il servizio messo a gara da ITA risulta essere di fatto il medesimo di quello attualmente svolto da questi lavoratori per Alitalia”. I sindacati aggiungono “Non vi è alcun dubbio del fatto che i presupposti di questo bando porterebbero direttamente al disastro sociale. La gara è totalmente improntata al principio del massimo ribasso. Il premio, addirittura con un punteggio tecnico extra al fornitore che avesse la propria sede su Roma, al netto di dove oggi sono allocati i centri produttivi, è di fatto un invito a delinquere, ovvero a non rispettare la legge sulle clausole sociali che garantisce la continuità occupazionale nei servizi di call center. Per non parlare del fatto che, come detto, nel bando non si esclude affatto la possibilità di delocalizzare in parte o tutta la commessa (con il massimo ribasso senza alcun limite minimo non sembrerebbe un’opzione quanto una certezza)”. Da qui la protesta , “siamo davvero esterrefatti dinanzi a tale sciatteria e spregio per i lavoratori. Questa gara va assolutamente fermata e riformulata seguendo i criteri di legge. In caso contrario ITA si presenterebbe al Paese con un bel biglietto da visita: 621 licenziati. In attesa di una risposta tempestiva proclamiamo il blocco di tutte le attività del servizio Alitalia dal prossimo 5 agosto 2021 al 9 agosto 2021 compreso. Nei prossimi giorni valuteremo ulteriori iniziative pubbliche per evidenziare e contrastare il possibile scempio occupazionale che si va profilando”.