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Cambiare fornitore di luce e gas: tutto quello che c’è da sapere

Grazie alla liberalizzazione del mercato energetico, sono comparsi sul mercato diversi fornitori di energia, ciascuno con le proprie tariffe e offerte.

Proprio per questo, è possibile valutare il passaggio a un altro fornitore, ma come si fa? A partire dalla ricerca online di piattaforme su cui fare un confronto tariffe luce e gas fino alle tipologie di dati da fornire, ecco alcune indicazioni per avere ben chiaro come agire e cosa succede quando si procede in questo modo.

Come si fa a cambiare fornitore di energia?

L’iter per cambiare fornitore di energia elettrica e/o gasprevede alcuni passaggi:

Scegliere l’offerta giusta: la prima cosa da fare è unconfronto tra le diverse tariffe presente sul mercato, così da individuare il fornitore con il quale stipulare il contratto e scegliere l’offerta più vantaggiosa in base alle proprie esigenze;
Contattare il fornitore: il secondo step consiste nelcomunicare al fornitore l’intenzione di sottoscrivere una determinata offerta. Questo passaggio può essere effettuato in diversi modi, cioè telefonicamente, presso un esercizio commerciale del fornitore o direttamente online, compilando l’apposito form. In ogni caso, è necessario comunicare gli estremi dei propri documenti, alcuni dettagli riportati in bolletta, il codice POD o PDR, e l’IBAN per l’eventuale domiciliazione dei pagamenti;
Sottoscrivere i documenti: al termine della procedura, il nuovo fornitore richiederà la firma e la restituzione dei documenti. Questa fase è essenziale per concludere ufficialmente l’iter. Nel caso di procedure online, talvolta il passaggio è ritenuto completato dopo la semplice azione di cliccare sul pulsante finale, e non c’è obbligo di firma.

Perché cambiare fornitore?

Esistono varie ragioni che possono spingere a considerare un cambio di fornitore energetico. Il primo motivo, ovviamente, è quello economico. Alcuni fornitori sono in grado di assicurare delle tariffe particolarmente adatte alle proprie esigenze a prezzi interessanti. Inoltre, in alcuni casi è possibile avvalersi di sconti e bonus destinati ai nuovi clienti.

Un altro motivo è legato alla qualità e all’efficienza del servizio clienti, e la capacità dei fornitori di risolvere eventuali problematiche in maniera rapida. Inoltre, la crescente sensibilità ambientale ha portato molti consumatori a cercare fornitori che offrano energie provenienti da fonti rinnovabili o siano impegnati in pratiche sostenibili.

Cosa succede quando si cambia fornitore?

Stipulare un contratto luce e gas con un altro fornitore implica un cambiamento sia dei prezzi che del formato delle bollette. Inoltre, trovare un altro fornitore vuol dire avere un altro interlocutore per questioni come la voltura, il subentro o altre problematiche.

Il passaggio non comporta interruzioni del servizio nellasso di tempo necessario affinchè la procedura venga completata. In più, non è richiesta la sostituzione e/o lamodifica degli impianti domestici e dei contatori, salvo in casi particolari.

Quanto tempo ci vuole per cambiare fornitore?

In caso di forniture domestiche, cambiare operatore richiede all’incirca un mese (a differenza della voltura, che può essere completata in una sola settimana). Questo lasso di tempo viene considerato dal primo giorno del mese successivo alla sottoscrizione del contratto.

Nei giorni precedenti al termine del processo di transizione, il nuovo operatore effettua la prima lettura dei contatori di gas e luce. Questi dati vengono poi trasmessi al precedente fornitore, il quale emette lultima bolletta includendo eventuali conguagli che il cliente deve saldare. Da quel momento in poi, tutti i consumi energetici vengono fatturati sulla bolletta del nuovo operatore.

Published by
Redazione PL