Sicilia-Lombardia, un binomio apparentemente senza senso. E invece no, perché la regione guidata dal presidente Nello Musumeci ha deciso di affidare la gestione dei pronto soccorso del 118 proprio ad una società lombarda. Le strutture, finora gestite dalla Seus, passeranno in mano all’Areu per esportare il modello sanitario del Nord Italia.
La decisione del cambio di gestione si è concretizzata attraverso il protocollo di intesa siglato due anni fa, nel 2018, da Musumeci e dall’assessore siciliano alla Sanità, Ruggero Razza, insieme ad Attilio Fontana e Giulio Gallera. Le quote, che dovranno passare dalla Seus all’Areu, per il 53,25% appartengono all’istituzione isolana.
Una decisione che fa non poco discutere alla luce delle recenti esperienze dell’emergenza sanitaria di coronavirus. Sicuramente la Lombardia, insieme ad altre regioni del nord, ha avuto il maggior numero di casi ma la gestione del sistema medico-sanitario non è stata sicuramente eccezionale. Lo scopo di esportare l’esperienza dell’organizzazione lombarda in Sicilia fa emergere non pochi dubbi.
La società nata nel 2009 è attualmente in agitazione, il lavoro dei dipendenti, dopo questo accordo, è seriamente a rischio. Si tratta di circa 3.200 lavoratori che attendono certezze per il loro futuro. La legge numero 562 del 2019, che disciplina il nuovo corso dei 118 siciliani, afferma che le nuove assunzioni avverranno tramite un concorso per i dipendenti della Seus, anche se al momento non si conoscono i dettagli e i bandi.
Da un lato il sindacato Cisl Fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna sottolinea una certa contrarietà nella scelta regionale con l’andamento della Seus, come sottolinea Floriana Russo Introito: “La Seus era organizzata bene – afferma il capo della segreteria generale – per questo motivo non comprendiamo i motivi di questa scelta, ancor di più oggi, dopo l’esperienza del Covid. Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore per chiarire tutti i dubbi il personale amministrativo passerà nella nuova Areu”. Dall’altro, l’assessore Ruggero Razza accusa i sindacati di dire il falso: “Le organizzazioni sindacali dicono che il governo regionale vuole licenziare i lavoratori della Seus e che il governo voleva svendere la società a un’altra lombarda. Ma questo è falso, stiamo cercando di capire come organizzare il sistema di emergenza. I licenziamenti sono delle bugie – conclude l’assessore alla Sanità siciliana – Seus va inglobata dentro Areu e non va in liquidazione“.