Dunque, si torna in campo, anche in Serie C. Scongiurato lo sciopero dei calciatori, con l’intesa raggionta da Aic e Lega Pro sull’allungamento delle liste da 22 a 24 elementi più un 2001, oggi si alzerà il sipario su una “prima” che ha tutte le caratteritiche di una “prova generale”, in realtà. Almeno per il Palermo di Boscaglia, regista di una troupe composta da interpreti che conoscono il copione, ma non l’hanno mai recitatio insieme.
PARTENZA AD HANDICAP
Il Palermo, nel debutto in Abruzzo, partirà con un grosso handicap, proprio la mancanza di un rodaggio, non aver potuto giocare amichevoli che potessero essere utili al tecnico e al management della società per capire il percorso di crescita della squadra, di assimilazione di schemi e giocate, di affiatamento di giocatori e reparti, di indicazioni che, magari, sarebbero servite per intervenire sul mercato in modo più mirato. Tant’è, queste erano le regole e il Palermo si è adeguato. Ma questa squadra resta un’incognita. Questa sarà la principale difficoltà per i rosanero, e Boscaglia lo ha detto esplicitamente in conferenza stampa.
Il tecnico, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, su rosanerolive.it, avrebbe probabilmente benedetto un rinvio di una settimana dell’esordio per aver più tempo per inserire gli ultimi arrivati, e già convocati, Odjer e Kanoute. I due sono magari pronti sul piano fisico, ma pensarli già nell’undici di partenza è oggettivamente difficilissimo. Troppo poco il tempo a disposizione dal loro arrivo, troppo pochi gli allenamenti coi compagni per abbozzare un’intesa coi compagni, per aver assimilato le idee di Boscaglia.
MANCA LA PUNTA DA 20 GOL
Questo è un Palermo costruito al risparmio, o con oculata gestione delle risorse a disposizione, dipende dai punti di vista di un tifo diviso dal giudizio sull’operato della società, cambiato radicalmente rispetto alla squadra che ha vinto il campionato di Serie D. L’allenatore ha lavorato con il materiale umano a sua disposizione che soltanto negli ultimi giorni è cresciuto numericamente e là dove c’era più bisogno, cioè a centrocampo e in attacco. Il tecnico là dov’era più necessario, nel settore nevralgico di ogni squadra, non ha potuto esprimere i suoi concetti a chi adesso dovrà metterli in pratica. Dietro e ora pure là davanti coi numeri ci siamo; manca la punta da “doppia cifra”, ma come ha detto lo stesso Boscaglia, per trovarla bisogna spendere e non sono questi i tempi. Ma le alternative e le possibili opzioni non mancano e si spera che i vari Silipo e Lucca mantengano le promesse e le premesse dello scorso campionato. È a centrocampo che i numeri sono ridotti e le scelte, almeno oggi, obbligate.
GRUPPO NUOVO
È, infine, un Palermo da scoprire anche sul piano tattico. Non perché le idee di Boscaglia e l’identità di gioco delle sue squadre non siano note, ma proprio gran parte degli interpreti sono nuovi, nel cast.
TERAMO HA VINTO IN COPPA ITALIA
Il Teramo, da questo punto di vista, è avvantaggiato, nonostante il parere del tecnico biancorosso, l’esordiente Paci. Che ha ammesso di aver visto crescere la sua squadra dalla disastrosa amichevole con la Ternana fino alla bella vittoria di Coppa Italia con in Piacenza. Quindi, le amichevoli servono, eccome. Quattro partite, ha già giocato il Teramo (sconfitte con Ternana e Fermana, pari con la Roma Primavera e vittoria col Piacenza) contro le zero del Palermo di cui Paci teme l’entusiasmo delle neopromosse.
Un Palermo che, in realtà, è tutto da scoprire. Ma che, certamente, non sarà quello che vedremo oggi.