In questi giorni sta tenendo banco la questione riguardante il campo di calcio, calcetto e padel nel quartiere Arenella di proprietà del Comune di Palermo intitolato a Rosolino Lo Cicero e gestito dalla nipote del boss Salvatore. A marzo del 2023 con una missiva il deputato regionale Ismaele La Vardera aveva interrogato gli uffici comunali che avevano risposto che il campo non risultava intitolato a Lo Cicero e che chi lo gestisce non ha rapporti con la mafia.
“Ho proposto in commissione Antimafia al primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla, di andare insieme a cambiare il nome al campo Lo Cicero del quartiere Arenella. Cosa che proposi già mesi fa con una missiva in cui hanno riposto solo gli uffici ma in modo generico. Ha preso atto della mia proposta e dice che mi darà una risposta. Continuo a dire che è impensabile che a distanza di mesi dalla mia missiva Lagalla non sapeva nulla. Durante la commissione ci siamo anche soffermati sulla vicenda dello stato d’occupazione in cui versa la struttura sportiva e anche su quel punto mi è sembrato aperto a trovare soluzioni nel breve periodo; non può essere che la parente di un boss acclarato occupi abusivamente un campo senza titolo e faccia su di esso attività economica”.
“Una struttura che in questo momento sarebbe ‘in regime di occupazione’ proprio dalla nipote del boss Lo Cicero”, spiega La Vardera. “Mesi fa ho mandato una nota ai suoi uffici e lui che fa? Dice di non sapere nulla. Mi chiedo a cosa serve allora fare segnalazioni, mandare pec e cercare di migliorare le cose se poi chi ha il potere di farlo neanche legge le missive. È grave che nessuno ha mai sollevato il problema di questo campo sportivo vicino al cimitero dei Rotoli che ripeto è intitolato ad un lo Cicero ed è di proprietà del Comune”.
Nei giorni scorsi la trasmissione di La7 “Piazza Pulita” aveva intercettato il sindaco Lagalla che sulla questione ha detto: “Non so quali siano i tempi di locazione di questa concessione non ne ero a conoscenza”. Eleonora Marchese è candidata alla lista della Dc di Cuffaro al sostegno di Lagalla: ” Non la conosco – aveva detto il sindaco -, a me interessava soltanto che i partiti mi dessero garanzie che sull’assenza di carichi pendenti dei candidati”.
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