Sembra essersi risolta la diatriba sul campo sportivo dell’Arenella a Palermo intitolato a Rosolino Lo Cicero. Un controllo da parte del Servizio di Vigilanza delle Attività Produttive della polizia municipale ha fatto emergere – come si legge in una nota giunta – “abusi edilizi all’interno di una struttura di proprietà comunale in via Papa Sergio I, 94 gestita dalla società ASD Delfini Sporting Arenella”. Secondo la nota, l’accertamento è stato eseguito lo scorso 27 febbraio con i verbali trasmessi dalla polizia municipale alla Procura della Repubblica.
“L’amministrazione, gli uffici del Patrimonio e la polizia municipale – ha detto il sindaco Lagalla – hanno portato avanti nelle ultime settimane scrupolose verifiche su quest’area, a tutela dell’utenza e del quartiere. Contestualmente, è stato appurato che, da quando nel 1985 lo spazio è stato dato in gestione, il Comune di Palermo non ha mai concesso l’autorizzazione all’intitolazione dell’impianto né all’installazione di alcuna targa e ha accertato che l’affissione abusiva in marmo presente venisse rimossa.
Nessuna targa di intitolazione a vittime della mafia dato che la polizia municipale ha accertato abusi edilizi. “Inoltre – continua il primo cittadino – qualsiasi ragionamento o iniziativa di intestazione o affissione di targa in memoria di una vittima della mafia appare, ad oggi, quantomeno intempestiva e fuori luogo. Da sindaco e rappresentante dell’amministrazione pubblica, alla luce dei fatti emersi, non autorizzerò mai l’intitolazione a una vittima di mafia di un’area che presenta spazi abusivi. Un atto del genere, infatti, rappresenterebbe una grave mancanza di rispetto nei confronti della memoria di ogni vittima di mafia e nei riguardi dei familiari”.
La polemica era partita dal deputato regionale di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera che proprio la scorsa settimana aveva collocato una targa in memoria di Claudio Domino il bambino ucciso ad appena 11 anni con un colpo di pistola alla testa a San Lorenzo. Nulla di formale, ma solo una provocazione da parte di La Vardera. La nipote di Lo Cicero, attuale rappresentante legale dell’Asd Delfini, invece aveva avviato pratica formale con l’amministrazione per dedicare alla memoria del piccolo Giuseppe Di Matteo (rapito nel ’93 e ucciso nel ’96 da Cosa Nostra). Tutto bloccato dal primo cittadino dopo quanto accertato dalla polizia municipale.
Il deputato regionale La Vardera non ci sta e risponde alle dichiarazioni del sindaco di Palermo: “Mi stupisce la nota del Comune a firma del primo cittadino Roberto Lagalla. Mesi fa avevo chiesto intervento con una missiva ufficiale all’amministrazione e nulla è cambiato. L’intitolazione al piccolo Claudio Domino è stato un gesto di protesta che a quanto pare è servito, considerato che prima di quel momento nessuno si era mosso.
Il sindaco ammette candidamente che se io non avessi sollevato la questione gli abusi scoperti solo il 27 febbraio non sarebbero mai emersi. Quindi caro sindaco, le intitolazioni è vero che vanno fatte dopo gli abusi ma lei deve fare una seria riflessione su quanto è accaduto perché lei e il Comune che amministra non potete far attendere un anno per accertare un abuso”.
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