Camporeale Days, alla scoperta delle eccellenze della Valle del Belice

camporeale days

Si è conclusa la VII edizione di Camporeale Days 2021 che ha superato ogni aspettativa. La ripresa post pandemia ha visto la partecipazione di quaranta aziende e oltre quattordici mila presenze. Non solo workshop, masterclass e visite aziendali, che hanno registrato il tutto esaurito, ma anche un’importante occasione per scoprire il territorio circostante.

L’AREA ARCHEOLOGICA DI MONTE IATO

Tra i comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello, in provincia di Palermo, sorge, su un colle panoramico, l’antica città di Jetas. Si affaccia, da un lato, sulla Valle del Belice e, dall’altro, sulla Valle dello Iato ed è stata attiva dall’età greca e romana fino al Medioevo, grazie a una posizione particolarmente strategica. Citata nelle opere di storici come Tucidide, Diodoro Siculo, Plinio e Cicerone, divenne uno dei cinquanta insediamenti urbani più importanti dell’Isola.  

Gli scavi, durati quasi cinquant’anni, hanno portato alla luce l’Agorà, delimitata su due lati da portici colonnati, il Tempio di Afrodite, il Teatro, costruito sul modello del teatro di Dioniso ad Atene, e la Casa a Peristilio.

La zona della Valle del Belice non solo è ricca di storia e archeologia ma, dai tempi più remoti, è la culla del grano e del vino. È proprio in queste terre che nascono prodotti dalla forte valenza identitaria, frutto della dedizione di donne e uomini che hanno trovato in questi luoghi l’amore per la propria terra.

I GRANI ANTICHI SICILIANI

Feudo Mondello ha fatto della filiera corta, a metro zero, il suo marchio di eccellenza. L’azienda agricola, appartenente alla famiglia Agosta dalla metà dell’800, sorge sopra una collina, circondata da campi di grano, che sovrasta la Valle del Belice. Un lungo lavoro, quello portato avanti dalla Famiglia, che ha visto il recupero e la tutela di antiche varietà di grano siciliano, come il Senatore Cappelli.

Nel pastificio, si sente l’odore genuino e primordiale delle farine e delle semole prodotte tramite un mulino con macina in pietra naturale. Ciò permette di conservare il germe e parte della crusca del grano. Una ricetta “lenta”, basata sul giusto rispetto dei tempi e dei processi, per ottenere la pasta. La lenta macinazione a pietra, la lenta idratazione della semola grossa, la lenta trafilatura in bronzo e la lenta essiccazione a bassa temperatura. Tutti elementi che permettono che la pasta mantenga, il colore, il profumo ed il gusto del grano di origine.

I VINI AUTOCTONI

Alessandro di Camporeale è un’azienda vitivinicola, gestita dalla famiglia Alessandro, che ha saputo raccogliere quanto gli è stato tramandato dai loro avi. Il vino è il frutto del lavoro portato avanti da quattro generazioni di viticoltori e basato su una visione rivoluzionaria. La produzione, oggi in biologico, è incentrata sul vigneto e sulle buone pratiche in cantina. I vini sono così in grado di esprimere l’essenza vitivinicola siciliana.

La degustazione di diverse espressioni di Catarratto è stata accompagnata dalla visione dell’antico vigneto di Mandranova. Ciò esprime il forte legame che l’azienda ha con il territtorio dell’agro di Camporeale. I vini degustati sono stati il Catarratto Metodo Classico 2017, Benedè Catarratto 2020, Catarratto Vigna di Mandranova 2018, Catarratto Vigna di Mandranova 2017, Catarratto Vigna di Mandranova 2016. Un confronto tra cinque espressioni di Catarratto in cui si è manifestata la versatilità di questo vitigno. Il Metodo Classico con le sue note agrumate, Benedè con la sua vinificazione in acciaio, Vigna di Mandranova ottenuto con una parte della massa che fa una leggera maturazione in legno, a seconda dell’anno di vendemmia, tra gli 8 e i 14 mesi. 

CAMPOREALE DAYS

Alla manifestazione hanno partecipato appassionati, addetti ai lavori, visitatori e turisti desiderosi di saperne di più su un territorio ricco di coltivazioni che raccontano la storia del Mediterraneo come la produzione di frumento, quella olivicola e quella vitivinicola. Sold out le visite nelle cantine del territorio e gli approfondimenti tematici sul vino. 

Ci stava a cuore la ripartenza, la possibilità di riattivare la macchina organizzativa di quest’evento così importante per il territorio – ha affermato Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco -. Camporeale Days è cresciuto nel tempo e offre un supporto alle aziende per fare conoscere le risorse agroalimentari, turistiche e artigianali dell’Alto Belice. Non è stata un’edizione semplice da organizzare, ma tutto è stato fatto in sicurezza, con limitazioni dei posti disponibili per masterclass e cooking show e con accesso controllato e limitato ai possessori di Green Pass. Qualche timore iniziale sulla riuscita c’è stato, considerando le risorse messe in campo. Non ci aspettavamo una simile risposta dal pubblico. Il risultato ci inorgoglisce. Per noi significa che sta crescendo l’attenzione verso la manifestazione e si diffonde l’interesse per il territorio e per i suoi prodotti. Lavoreremo alla prossima edizione portando avanti la nostra missione, che è quella di affermare l’evento come punto di riferimento per appassionati winelovers e addetti al settore di tutta la Sicilia”. 

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale, con il patrocinio del Comune, giunta alle VII edizione, è nata per valorizzare e promuovere le risorse enogastronomiche, artistiche, artigianali e turistiche del territorio dell’Alto Belice.

“Andiamo avanti convinti che sia esattamente questa la strada da percorrere per dare il giusto valore ad un territorio. Questa ripartenza ci dona l’entusiasmo di fare sempre meglio”, ha concluso Alessandro.