Cannabis terapeutica in Sicilia, comitato “Esistono i diritti”: “Una lotta trasversale non ancora conclusa”
Il punto sulla questione insieme a Gaetano D’Amico, fondatore del comitato transpartitico palermitano “Esistono i diritti”, che da anni lotta in Sicilia per facilitare l’accesso alla cannabis terapeutica per chi è affetto da determinate patologie
Cannabis terapeutica: una questione ancora spinosa in Sicilia e, in generale, in Italia. Nel nostro Paese è il “Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope” a stabilire l’impego della cannabis per determinate patologie.
Il Ministero della Salute, nel 2007, ha riconosciuto l’uso terapeutico dei cannabinoidi in Italia, dov’è attualmente legale l’uso di medicinali vegetali a base di cannabis per il trattamento sintomatico di supporto alle cure standard e per la terapia del dolore. La legge specifica che la cannabis terapeutica, a livello industriale, sul territorio italiano può essere prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Può essere, inoltre, importata dall’Olanda e dal Canada. Un quantitativo che si rivela, tuttavia, insufficiente a soddisfare la domanda e che contribuisce quindi a rendere complesso l’accesso alla cura per tanti malati.
Cannabis terapeutica, la lotta del comitato “Esistono i diritti”
Nel caso specifico della nostra regione, sono diverse le realtà che si battono perché le istituzioni si muovano per la coltivazione sul territorio delle piante di cannabis. In tal senso, ha indirizzato, ad esempio, la propria lotta il comitato transpartitico palermitano “Esistono i diritti”.
Quest’ultimo nel 2018 ha lanciato un appello al presidente Nello Musumeci che ha registrato la partecipazione di 100 personalità del mondo della cultura, della politica, del giornalismo e delle professioni. “Un appello trasversale”, sottolinea a Palermo Live Gaetano D’Amico, tra i fondatori del comitato.
D’Amico illustra il percorso compiuto sul tema. “Il comitato “Esistono i diritti”, oltre quattro anni fa, ha iniziato la lotta su cannabis terapeutica, avendo come interlocutore prioritario l’assessore alla Sanità Ruggero Razza. Questi è stato disponibile nell’accettare la nostra proposta di convocare un tavolo tecnico sul tema. C’è stata quindi un’apertura. Dopo una serie di iniziative, sempre su proposta del comitato, l’assessore Razza ha accettato un emendamento votato poi all’Ars in maniera trasversale. Emendamento che è poi stato dichiarato inammissibile perché è prima necessario un tavolo tecnico Stato-Regione”.
L’emendamento votato all’Ars nel 2021
L’Assemblea regionale siciliana, esattamente un anno fa, aveva infatti votato all’unanimità il testo inerente all’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica. Una delegazione del comitato Esistono i Diritti, composta da Pino Apprendi, Gaetano D’Amico, Eleonora Gazziano e Marco Traina, aveva allora incontrato l’assessore Razza sul tema e il giorno successivo l’emendamento da inserire in finanziaria era arrivato in aula.
Il testo prevedeva una modifica dello statuto dell’Ente sviluppo agricolo che avrebbe consentito all’Esa di chiedere al ministero della Salute l’autorizzazione alla coltivazione della cannabis. Dopo una parziale riscrittura, che non ne ha alterato il contenuto, l’emendamento aveva riscosso approvazione unanime. Tuttavia, come spiega Gaetano D’Amico, l’iter si è interrotto. “Bisogna ora ripartire da questo tavolo Stato-Regione – afferma -. Come comitato “Esistono i diritti” ci impegneremo affinché venga al più presto convocato”.
Il decreto regionale sul rimborso della cannabis terapeutica
Alla votazione dell’emendamento aveva applaudito anche Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia. Quest’ultima aveva allora sottolineato la necessità di “azioni amministrative che rendano prima di tutto operativo il Decreto Assessoriale approvato lo scorso gennaio 2020 e che prevede le Linee di indirizzo utili all’utilizzo e alla rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale. Quindi la gratuità dei farmaci a base di cannabis medica per i paziente affetti da dolore cronico”.
In Sicilia la cannabis terapeutica è infatti rimborsabile. Lo stabilisce il decreto regionale del 17 gennaio 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio 2020. Tuttavia, la fornitura gratuita del farmaco ha visto quale ostacolo l’assenza, in molti casi, di convenzioni fra Asp e farmacie.
Ad unirsi all’appello sulla coltivazione della cannabis a fini terapeutici in Sicilia anche Marco Cappato. Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, nel novembre del 2020, aveva tenuto un intervento nel corso di una delle iniziative del comitato “Esistono i diritti”. Nell’incontro “Cannabis Terapeutica Comu Finiu?”, ai Cantieri culturali della Zisa, il radicale aveva dunque lanciato un vero e proprio appello ai rappresentanti delle istituzioni siciliane perché facessero della regione un’apripista sul tema.