Sembra un paradosso che gli ultra-fragili e gli anziani non affetti da patologie gravi hanno dovuto aspettare in via Sadat, la strada che costeggia la Fiera, da tre a quattro ore per vaccinarsi. Eppure ieri, per chi si era prenotato rientrando in questa delicata categoria, è stata una giornata pesantissima. Tante ore passate in condizioni proibitive, ammassati, digiuni e senza indicazioni sui tempi di attesa. Mille e cinquecento soggetti vulnerabili si erano prenotati con il sito delle Poste, e 500 dovevano fare il richiamo. Tante persone affette da patologie gravi costrette a passare ore di attesa, spesso senza nessun distanziamento sociale.
In tutto le prenotazioni per i vaccini destinati ai “soggetti vulnerabili” sono state ventimila. Le persone previste ieri erano duemila, più 500 accompagnatori. Sulla situazione che si è creata ieri alla Fiera, dove c’è l’hub vaccinale, il commissario per l’emergenza Renato Costa, ha detto che i vaccini sono stati programmati per 150 soggetti fragili all’ora. Ha spiegato che con le persone anziane e fragili si perde più tempo. Infatti hanno una mobilità ridotta e serve più tempo per completare la modulistica. Fino a 25 minuti a differenza di una anamnesi su soggetti giovani e normodotati. Si dovrà valutare se ridurre gli appuntamenti orari. Intanto a diverse persone è stato comunicato il rinvio dell’appuntamento.
Il commissario ha evidenziato anche un’altra concausa, invitando tutti a rispettare rigorosamente l’orario di prenotazione. «Se si arriva al mattino per un appuntamento alle 16, non può funzionare», ha detto. Ma evidentemente, oltre a queste considerazioni, di sicuro ci sono stati degli errori. Soprattutto nel calcolo della tempistica destinata alla categoria che si deve vaccinare. Per questo oggi invece che duemila somministrazioni ne sono state previste mille. C’è da dire che, comunque, alla fine di questa caotica giornata, sono state somministrate 2500 dosi. Duemila destinate ai soggetti prenotati, e cinquecento ai congiunti e accompagnatori dei soggetti particolarmente fragili. Come previsto dal ministero, anche se non hanno prenotazione.