Caos Amat, pochi bus a Palermo e lavoratori infuriati: cosa sta succedendo
Amat, azienda che gestisce il trasporto pubblico a Palermo continua a vivere un momento di grande difficoltà. A partire dallo stato di agitazione dei lavoratori che chiedono il rinnovo di contratto sugli accordi di secondo livello, ovvero una serie di diritti di lavoratori legati a benefit quali buoni pasto, bonus lavorativi e straordinari. Da pochi giorni è stato rinnovato lo stato di agitazione, con anche richiesta di incontro in Prefettura. Una domanda alla quale non è arrivata risposta, un fatto che aumenta le possibilità di nuovi scioperi nel mese di giugno da parte di tutto il personale.
Poi si passa al problema officina dove manca il personale: metà marzo 37 ex lavoratori interinali hanno abbandonato le officine e adesso ad Amat mancano i meccanici. Sarebbe pronto un concorso, ma i tempi rischiano di dilatarsi ancora come precisato dai sindacati: “Le scelte del CdA di allungare oltre giugno le procedure di selezione degli operatori d’officina hanno messo in ginocchio la manutenzione dei bus non avendo più in organico da qualche mese gli operai meccanici necessari”, avevano scritto in una nota qualche giorno fa i sindacati.
Un fatto che si ripercuote sul numero dei bus in circolazione a Palermo. La media è di 40-60 bus in meno che quotidianamente l’azienda fornisce all’utenza rispetto alla programmazione già di per sé insufficiente. “Sin dall’inizio di quest’anno, abbiamo spinto il cda dell’azienda ad accelerare sull’espletamento del concorso per gli operai d’officina, che invece è stato frenato e a oggi è stagnante. Col risultato di avere un’officina senza meccanici che si occupino della manutenzione dei mezzi. E gli autobus restano fermi in officina”, scrivono i sindacati in un’altra nota.
Bufera sulle progressioni di carriera
A completare il quadro del caos che sta vivendo ormai da un po’ di tempo Amat c’è la bufera sulle progressioni di carriere. Proprio pochi giorni fa, un gruppo di lavoratori anonimi dell’azienda ha pubblicato una serie di note che mettevano in discussione alcuni ingressi in azienda per potenziare il comparto degli ausiliari del traffico. Nello stesso atto però, i dipendenti parlavano anche di ingiustizie subite sul fronte delle stabilizzazioni e su quello delle progressioni di carriera. Accuse che i sindacati hanno respinto: “Che l azienda sappia che non tollereremo avanzamenti di carriera poco trasparenti o spese per appalti non necessari, considerata tra l altro la situazione non propriamente felice che viene transitata per rifuggire dal concedere ai lavoratori le giuste aspettative di rinnovo contrattuali, nel quale a primo punto è rivendicato proprio il Full Time degli ausiliari! Tanto avevamo da dire sulla babele delle voci di corridoio! Speriamo false”.
La novità delle ultime ore vede la richiesta di accesso agli atti da parte del gruppo Oso su una delibera del CdA di Amat del 10 gennaio 2023 relativa proprio alle progressioni di carriera cercando di fare luce sulla vicenda. “Vogliamo capire cosa conterrebbe il documento con cui a inizio 2023 il Consiglio di Amministrazione di Amat avrebbe deciso centinaia di promozioni che da anni i dipendenti attendono come riconoscimento di mansioni superiori svolte” sottolineano Forello ed Argiroffi che aggiungono: “le progressioni sembrerebbero non essersi attuate, esponendo Amat a una serie, senza precedenti, di ulteriori contenziosi con i lavoratori“.
La delibera non ebbe efficacia questo perché al documento varato dall’ex CdA dell’azienda è seguito, alcuni giorni dopo, un ordine di servizio riportante circa 270 nomi di dipendenti a cui sarebbero spettate mansioni superiori. Il documento, non ancora firmato dal dirigente incaricato, fece il giro dell’azienda a causa di una fuga di notizie. Questo fece scattare un’indagine interna per cercare il responsabile poi punito con quindici giorni di sospensione. Ma sta di fatto che l’atto non ebbe mai efficacia per mancanza di risorse finanziarie. La mancata attuazione della delibera ha portato di conseguenza ad una serie di contenziosi in Tribunale fra azienda e dipendenti, andando inevitabilmente ad incidere sul bilancio. L’estate non è ufficialmente arrivata, ma all’interno di Amat il clima è molto caldo e nei prossimi giorni sono attesi ulteriori sviluppi.
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