I sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, dopo tanti giorni di tensione e proteste sono passati dalle minacce ai fatti. Hanno fatto irruzione nel palazzo del Congresso, oltre a prendere d’assalto il Planalto, sede dell’Esecutivo ed invadere anche l’edificio del Tribunale supremo federale. La polizia brasiliana ha provato a contrastare l’assalto usando dei candelotti di gas lacrimogeni ma non è riuscita a respingere i 15mila sostenitori dell’ex presidente che si erano riversati davanti al Congresso di Brasilia. Una marea umana che una settimana dopo l’insediamento del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, ha assaltato i palazzi istituzionali. I manifestanti, armati di bastoni e pietre sono riusciti ad entrare nelle tre sedi istituzionali, trovando in verità poca resistenza da parte delle forze dell’ordine. La stragrande maggioranza dei manifestanti indossava i colori della bandiera brasiliana. Sono state rotte le finestre del Congresso e gli assalitori hanno occupato alcune sale. Tra cui quella dell’assemblea plenaria, distruggendo e vandalizzando tutto ciò che trovavano. Quanto avvenuto in Brasile ricorda molto l’assalto a Capitol Hill, avvenuto negli Usa due anni fa, il 6 gennaio del 2021.
Le forze di polizia che nel frattempo si erano riorganizzate, solo dopo diverse ore sono riuscite, a fare irruzione negli edifici occupati in assetto anti sommossa. Hanno ripreso prima il controllo della Corte suprema e poi del palazzo del Planalto, sede della presidenza. Infine, intorno alla 23, ora italiana, hanno sgomberato anche il palazzo del Congresso. La polizia militare, per disperdere i manifestanti, dagli elicotteri ha sparato proiettili di gomma e stordenti. La situazione è rientrata solo quando le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo di tutti gli edifici. La Cnn ha trasmesso immagini di numerosi manifestanti ammanettati.
Sugli arresti ci sono cifre discordanti. I media brasiliani parlano di almeno 150 fermi, per il ministro della giustizia sono più di 200, mentre per il governatore di Brasilia 400. A proposito di questultimo, fonti locali assicurano che la Corte Suprema ne ha deciso la rimozione. In precedenza il governatore si era scusato con Lula, dicendo: «Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso». Inoltre Il presidente del Brasile, per permettere alla guardia nazionale di ripristinare l’ordine, ha ordinato la chiusura per 24 ore del centro di Brasilia, dove si trovano gli edifici amministrativi e governativi.