Caos scuole in Sicilia, il Tar le riapre a Messina. I prefetti: “Ordinanze illegittime”

Il Tar ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Messina, facendo quindi riaprire le scuole. Stessa situazione potrebbe accadere in altri Comuni

Bianchi scuole

Il Tar ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca sulla chiusura delle scuole. Dunque, nella Città dello Stretto si tornerà in classe in presenza già domani. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dal comitato «Scuola in presenza», sospendendo così di fatto l’ordinanza del primo cittadino. Si tratta infatti di un provvedimento sospensivo (di prassi) e non un giudizio di merito.

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La stessa cosa potrebbe accadere anche in altri Comuni in cui comitati di genitori e insegnanti hanno presentato ricorso alle ordinanze di chiusura degli istituti scolastici emessi dai sindaci. Un ricorso è stato presentato anche a Palermo. Così, anche in queste città si attende che il Tar di competenza si pronunci. Stessa situazione, insomma, avvenuta in Campania, dove il Tar ha sospeso l’ordinanza del governatore De Luca.

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I prefetti ai sindaci: “Ordinanze illegittime”

Anche i prefetti di Palermo e Trapani sono intervenuti sulle ordinanze emesse dai sindaci siciliani. Il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani ha inviato una missiva indirizzata principalmente ai sindaci della provincia. Forlani ricorda anzitutto che secondo la normativa nazionale in tema di apertura delle scuole i presidenti delle Regioni o i sindaci possono derogare alle norme che vogliono l’apertura sono in casi eccezionali, ossia in presenza di focolai o di “rischio estremamente elevato” di diffusione del Covid.
Poi ricorda che il Presidente della Regione Nello Musumeci, con sua ordinanza, ha ristretto l’ipotesi di chiusura delle scuole ai soli “territori dichiarati zona rossa o arancione”. “Al riguardo – scrive il prefetto – si sottolinea che, allo stadio, nessun Comune della Provincia di Palermo risulta essere stato dichiarato zona rossa o arancione e dunque – prosegue Forlani – nella condizione di potere adottare provvedimenti di sospensione dell’attività scolastica. In ogni caso, aggiunge, serve il parere dell’Asp”.

Sulla stessa linea il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, che invita i sindaci a riflettere “sul valore della didattica in presenza”. Poi Cocuzza sottolinea “la necessità di voler valutare ogni possibile diversa soluzione solo a seguito di specifica indicazione dell’Asp”.

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