Ore di attesa per chi deve fare il tampone: a raccontare la sua esperienza è una giovane palermitana che vive per ragioni di studio a Milano. Da qualche giorno è rientrata dal Molise, dove si era trasferita provvisoriamente, a pochi giorni dallo scoppio della pandemia: “In Molise vive il mio ragazzo – ha dichiarato G.C. a Palermo Live – quando è scoppiata la pandemia io e lui abbiamo avuto paura e e ci siamo rifugiati a casa dei suoi genitori, in una zona di campagna“.
Una quarantena al sicuro in Molise, dunque, per G.C. e per il suo fidanzato. Aperti nuovamente i confini, la giovane studentessa, che aveva forte nostalgia di rivedere i suoi familiari, il 18 maggio ha deciso di rientrare a Palermo. Solo oggi, dopo aver fatto un’ulteriore quarantena obbligatoria insieme ai propri cari, è stata chiamata per effettuare il tampone:
“Sono rientrata il 18 Maggio – ha raccontato la giovane – sono stata in quarantena per diciassette giorni. Oggi sono uscita la prima volta per fare il tampone. Mi avevano detto di recarmi all’Asp della Guadagna alle 9 del mattino. Arrivata lì mi hanno informata di un cambio di programma e che dovevo recarmi in via dell’orsa minore, dove, anche grazie al ritardo causato dalle informazioni errate, ho trovato 80 persone circa in coda e ho atteso per ben 4 ore in macchina, sotto il sole, per effettuare il tampone. Nelle vicinanze – racconta G.C. non c’era nemmeno un bar. La cosa che più mi ha infastidito, oltre all’attesa che può anche starci, è stata la mancanza totale di organizzazione. Non sapevano nemmeno loro come organizzare la fila. Inoltre ho notato una lentezza inspiegabile nell’effettuare i prelievi. E’ un esame semplicissimo ma diventa complicatissimo – conclude la ragazza – se non c’è una buona organizzazione“.
Disagi non indifferenti, dunque, per chi deve attenersi alle disposizioni del Governo. G.C. dovrà ora attendere tre giorni per conoscere l’esito del tampone. Fino ad allora non potrà muoversi da casa.