Carburante, prezzi alle stelle: la benzina supera i 2,1 euro al servito 

Gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sentire sia sui prezzi dei carburanti che su quelli delle materie prime. “Una situazione estremamente critica che potrebbe affossare i consumi, impoverire le famiglie e bloccare l’economia nazionale”, avverte Assoutenti

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I prezzi del carburante continuano a salire, complice la crisi innescata dalla guerra tra Russia e Ucraina. Al servito il prezzo medio della benzina ammonta a 2,024 euro/litro, a fonte della giornata di mercoledì, quando era di 2,015. Gli impianti vedono prezzi medi tra 1,965 e 2,111 euro/litro. A riportare i dati è Quotidiano Energia.

Rincari anche sul diesel: la media al servito impenna a 1,904 euro/litro (ieri 1,895). I punti vendita delle varie compagnie vedono prezzi medi tra 1,844 e 1,974 euro/litro. Per il Gpl i prezzi oscillano, invece, da 0,828 a 0,857 euro/litro.

Inevitabili gli aumenti anche sul gas. Il mercato di riferimento per l’Europa è Amsterdam, che vede il gas naturale attorno ai 180 euro al megawattora. Una crescita dell’8% , rispetto alla chiusura di mercoledì, quando il valore si era fortemente ridimensionato dopo che, in giornata, si erano raggiunti record fino a sfiorare i 200 euro al megawattora. 

Rincari sul carburante, Codacons: “Una vera e propria emergenza”

“I prezzi della benzina in modalità servito hanno sfondato la soglia dei 2,1 euro al litro, con alcuni marchi che vendono oggi la verde a 2,111 euro/litro. Una escalation dei listini dei carburanti che risente del conflitto in Ucraina e delle tensioni sulle quotazioni internazionali del petrolio”. A lanciare l’allarme è il Codacons.

“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza perché i rincari di benzina e gasolio non solo aggravano la spesa per i rifornimenti di carburante di famiglie e attività produttive, ma hanno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma“. Queste le considerazioni del presidente Carlo Rienzi. “Il Governo deve intervenire con urgenza per calmierare i listini alla pompa, intervenendo attraverso una sterilizzazione dell’Iva e un taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio, in modo da contenere anche gli effetti sui prezzi dei beni trasportati”.

Non solo benzina…

Sugli effetti della guerra in Ucraina ammonisce anche Assoutenti. Non si tratta solo del carburante, infatti. “Sono in arrivo pesanti aumenti anche per pasta, pane, farine, cereali, biscotti, e dolciumi, con i prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti che potrebbero subire nel breve termine rincari tra il 15% e il 30%“. Così dichiara il presidente Furio Truzzi.

“A pesare sui listini al pubblico sia le quotazioni delle materie prime come il grano e il mais che, a causa del conflitto bellico, hanno raggiunto i livelli massimi da 14 anni, sia i rincari dei carburanti che aggravano la spesa per il trasporto delle merci”.

“Di fronte a tale situazione estremamente critica che potrebbe affossare i consumi, impoverire le famiglie e bloccare l’economia nazionale, chiediamo al Governo di proclamare lo stato di emergenza prezzi, fissando prezzi amministrati per i beni di prima necessità, sterilizzando l’Iva sui carburanti e contrastando speculazioni sui listini” . Così Truzzi conclude. 

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