Caricatore attaccato, ecco perché la tua bolletta piange: il vero consumo nascosto | Risolvi in un secondo

Caricatore attaccato - fonte pexels - palermolive.it

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Una cattiva abitudine che abbiamo tutti e che potrebbe costarci cara, attenzione a lasciare il caricabatterie sempre attaccato

Se sei tra quelli che lasciano sempre il caricabatteria attaccato alla corrente elettrica stai facendo un grave errore. È un’abitudine che alla lunga potrebbe costarti caro in termini di bolletta elettrica. Quando il caricabatterie è attaccato infatti continua a consumare. Ma quanto? Le stime di dicono che un caricatore con filo lasciato attaccato alla rete può consumare fino a 0,2 watt di media, a seconda dei materiali impiegati per la sua realizzazione. Quello wireless disperde fino a 8 volte più energia, toccando quote di 1,6 watt

Il consumo energetico dei caricabatterie lasciati attaccati alla presa, anche quando non stanno caricando un dispositivo, è un tema che merita attenzione. Questo fenomeno si verifica perché i caricabatterie contengono un trasformatore, componente indispensabile per abbassare la tensione elettrica da 220 V a un livello adatto ai dispositivi elettronici, generalmente intorno ai 9 V. Anche senza caricare alcun apparecchio, il trasformatore e altri elementi del circuito continuano a utilizzare una minima quantità di energia.

Come dicevamo, un caricabatterie non in uso consuma circa 0,25 W, una cifra apparentemente trascurabile rispetto ai circa 3 W richiesti durante la ricarica attiva di un dispositivo. Tuttavia, questo consumo minimo, se moltiplicato per il tempo in cui il caricatore rimane collegato inutilmente, rappresenta uno spreco energetico evitabile. Anche se il costo annuo di questa abitudine si aggira intorno a 1,1 euro per caricatore, il problema si amplifica considerando il numero di dispositivi presenti in una casa moderna.

Se dovessimo collegarlo ora alla rete e non staccarlo più per 365 giorni filati, la nostra bolletta ne risentirebbe per l’1% in una famiglia di 4 persone con una tariffa standard. Detto questo, non è certo un bene lasciare il caricatore connesso alla presa. Se tutti dovessimo assumere questo atteggiamento menefreghista e anti-ecologista, l’energia sprecata per alimentare tutti questi dispositivi assumerebbe valori impressionanti. Considerando che, sull’intero pianeta, circolano 6,8 miliardi di smartphone, se tutti i relativi caricatori rimanessero sempre collegati alla presa, 24 ore su 24, per alimentarli tutti ci vorrebbe una centrale nucleare.

Non solo spreco di energia ma una questione di sicurezza

Oltre al consumo economico, c’è anche un rischio per la sicurezza. Lasciare il caricabatterie connesso alla presa può portare al surriscaldamento del dispositivo, riducendone la durata e aumentando il rischio di malfunzionamenti o incidenti, come cortocircuiti o addirittura incendi. Questo aspetto rende ancora più importante il semplice gesto di scollegare il caricabatterie dalla presa quando non è in uso.

Per chi desidera un approccio pratico, una soluzione efficace è l’uso di ciabatte con interruttore, che permettono di spegnere contemporaneamente più dispositivi collegati, eliminando i consumi legati allo standby. Questo accorgimento non solo riduce i costi in bolletta, ma contribuisce anche a migliorare la sicurezza domestica e a ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica.

Caricatore attaccato - fonte pexels - palermolive.it
Caricatore attaccato – fonte pexels – palermolive.it

I vantaggi sono tangibili nel lungo periodo

Ridurre questi piccoli sprechi è un passo importante verso un consumo energetico più consapevole. Un singolo caricabatterie può sembrare insignificante, ma se moltiplicato per il numero di abitazioni, il risparmio totale può avere un impatto significativo sia sulle bollette che sull’ambiente. Staccare i dispositivi inutilizzati è un’abitudine semplice e sostenibile, che porta vantaggi tangibili nel lungo periodo.

Infine, per massimizzare il risparmio energetico e abbattere i costi in bolletta, è fondamentale scegliere una fornitura elettrica vantaggiosa. Valutare offerte di energia rinnovabile, come quelle proposte da NWG Energia, permette di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, ridurre la propria impronta di carbonio e, in alcuni casi, azzerare il costo della bolletta. Queste scelte consapevoli uniscono risparmio e sostenibilità in modo concreto ed efficace.