Carini, uccise l’ex moglie davanti al figlio 14enne: confermato ergastolo
Secondo il giudice, l’uccisione di Anna Scavo, nel giugno del 2019, è stato un omicidio volontario e non un incidente al culmine di una lite
La Corte di appello di Palermo ha confermato l’ergastolo per Marco Ricci, accusato di aver ucciso l’ex moglie Anna Scavo nel giugno del 2019. L’atroce femminicidio si consumò sotto gli occhi del figlio quattordicenne della coppia, all’interno del negozio di scarpe nel quale la donna lavorava, in Corso Italia a Carini. L’ex compagno, non rassegnatosi alla fine della relazione, le tagliò la gola con un taglierino. Marco Ricci si barricò poi dentro al negozio e chiamò i carabinieri.
Carini, ergastolo confermato per Marco Ricci
Il collegio presieduto da Angelo Pellino ha adesso confermato che si è trattato di un omicidio volontario. Riconosciuta anche l’aggravante della premeditazione, diversamente da quanto stabilito in primo grado.
Secondo il giudice, dunque, l’uccisione di Anna Scavo non è stato un incidente al culmine di una lite, come sostenuto dalla difesa. Ricci, disegnando il quadro di una separazione difficile, sostenne infatti che era la moglie ad impugnare il taglierino. Nel tentativo di strapparglielo dalle mani, anche per difendere il figlio, l’avrebbe colpita alla gola.
L’accusa sostiene invece che l’uomo abbia portato con sé il taglierino e anche una siringa contenente dell’acido. Tracce di quest’ultimo sono state rinvenute sul volto e nella gola della vittima. L’imputato dovrà anche risarcire i genitori e il fratello di Anna Scavo, costituitisi parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Giulio Bonanno.