Caro bollette, prosegue la protesta nel Palermitano: “Famiglie allo stremo”

Un corteo stamani è partito dal Municipio di San Cipirello e ha raggiunto il Comune di San Giuseppe Jato. Le attività commerciali hanno deciso di abbassare le saracinesche per un’intera giornata in segno di protesta contro il carovita

caro bollette

Continuano le manifestazioni contro il carovita e il caro bollette in Sicilia. Questa mattina sono scesi in piazza gli abitanti, i commercianti, i lavoratori di San Cipirello e San Giuseppe Jato riuniti nel comitato “Valle dello Jato”.

Le attività commerciali hanno deciso di rimanere chiuse per un’intera giornata e partecipare al corteo, che è partito dalle 9:30 dal Municipio di San Cipirello e ha raggiunto il Comune di San Giuseppe Jato. Presenti in piazza anche molti giovani e persino bambini.

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“Il carovita sta portando allo stremo numerose famiglie”

“I cittadini e le attività commerciali della Valle dello Jato si sono uniti nel dare un messaggio alle Istituzioni attraverso una marcia contro il carovita che sta portando allo stremo numerose famiglie. Circa 30 categorie commerciali hanno, inoltre, aderito a uno sciopero abbassando le saracinesche delle loro attività per l’intera giornata di oggi come protesta ai palliativi fin qui posti in essere dai governi contro la crisi energetica e alimentare causata dalle speculazioni delle multinazionali ”. A spiegarlo è Rosalinda Brex, portavoce del comitato “Valle dello Jato”.

Nei giorni scorsi si era svolta una riunione pubblica, poi un consiglio comunale aperto, durante il quale, di concerto con il Comune di San Cipirello e altre forze sociali come i sindacati, i cittadini hanno contribuito alla stesura di un documento programmatico inviato ai governi regionale e nazionale.

Caro bollette, la protesta di 120 attività  

Oggi si è svolto il corteo con centinaia di partecipanti e l’adesione di almeno di 120 attività commerciali tra San Giuseppe Jato e San Cipirello.

“È la prima volta che le due comunità, unite, si mobilitano per una causa comune in maniera compatta e solidale. Questo è l’inizio di un dialogo partecipato a livello provinciale e regionale. Un evento che resterà nella memoria collettiva del territorio, e non solo”. Così conclude Rosalinda Brex.

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