Caro bollette, sanzioni per quattro società: le forniture dovranno tornare alle condizioni originarie

Le misure arrivano al termine di un’istruttoria avviata il 19 ottobre scorso

caro bollette

Provvedimenti dell’Antitrust in materia di caro bollette: quattro società sono destinatarie di provvedimenti cautelari legati alle modifiche unilaterali ai prezzi di energia elettrica e gas naturale. Si tratta, nello specifico, di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti. Le misure arrivano al termine di un’istruttoria avviata il 19 ottobre scorso.

Caro bollette, entra in azione l’Antitrust

Secondo l’Antitrust, le quattro società fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero non hanno “rispettato il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale”. Divieto disposto dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. “Nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari”.

Iberdrola ed E.ON hanno “comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori oppure a passare a forniture alternative”. Dolomiti ha invece “impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate”, cioè effettivamente applicate, prima della stessa data”. Iren, infine, ha “indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis”.

Caro bollette, le misure per le quattro società

Adesso Iberdrola e E.On dovranno applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative. Dovranno inoltre consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia.

Per Dolomiti e Iren si è decisa invece la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto.

Nei confronti delle quattro società vige infine “l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari”.

Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari.

Controlli sulle altre 25 aziende 

L’Antitrust è inoltre in attesa delle informazioni richieste alle altre 25 imprese energetiche in merito alle condotte da loro adottate dopo il 10 agosto e ad eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta. Si tratta di A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi.

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