Caro carburante, vi faranno una cresta di 1,2 miliardi di euro: se hai un diesel buttalo già ora, fare il pieno costerà il doppio

Caro carburante - fonte pexels - palermolive.it
Fare rifornimento diventerà sempre più proibitivo, soprattutto se hai un’auto che va a diesel, non te lo potrai più permettere
Le accise rappresentano una tassa fissa applicata sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, tra cui i carburanti. In Italia, queste imposte incidono significativamente sui prezzi di benzina e diesel, mentre il GPL gode di un’imposizione minore. A differenza dell’IVA, che varia in base al prezzo finale del prodotto, le accise restano stabili e rappresentano una fonte fondamentale di entrate per lo Stato.
Oltre alle accise, i carburanti sono soggetti all’IVA, il che incrementa ulteriormente il prezzo alla pompa. Questo sistema di tassazione doppia fa sì che il costo effettivo del carburante sia fortemente influenzato dalla politica fiscale del Paese. Nel corso degli anni, le accise sono state spesso introdotte o aumentate per far fronte a emergenze nazionali o finanziare spese pubbliche, ma raramente sono state ridotte o eliminate.
A partire dal 2025, il Governo italiano ha annunciato una nuova riforma delle accise, con l’obiettivo di uniformare le tasse su benzina e diesel. Attualmente, l’accisa sulla benzina è di 0,7284 euro/litro, mentre quella sul diesel è di 0,6174 euro/litro. Nei prossimi cinque anni, queste imposte convergeranno fino a raggiungere un’aliquota comune di 0,673 euro/litro.
Secondo le stime del Governo, l’equiparazione delle accise genererà un extragettito di 1,2 miliardi di euro. Questo gettito aggiuntivo sarà impiegato per sostenere le finanze pubbliche. Tuttavia, per i settori agricolo e dei trasporti, che dipendono fortemente dal diesel, saranno previste delle esenzioni per mitigare gli effetti dell’aumento.
Le posizioni dell’UNEM
Gianni Murano, presidente dell’Unione Energie per la Mobilità (UNEM), ha accolto con favore la riforma come un segnale positivo, pur ritenendola insufficiente per favorire una transizione energetica efficace. Murano ha sottolineato la necessità di promuovere l’uso di biocarburanti, sia puri che miscelati con combustibili fossili, per ridurre le emissioni e supportare la decarbonizzazione dei trasporti.
Un altro aspetto cruciale riguarda la riconversione delle raffinerie tradizionali. L’UNEM ha evidenziato l’urgenza di adottare strumenti che facilitino questa transizione, sviluppando filiere nazionali competitive nel settore dei biocarburanti. Queste misure saranno essenziali per mantenere la competitività industriale e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Il futuro delle accise con l’avanzata elettrica
Con la crescita delle auto elettriche (BEV), il gettito derivante dalle accise sui carburanti tradizionali è destinato a diminuire. Di conseguenza, il Governo sta valutando la possibilità di introdurre nuove forme di tassazione sull’energia utilizzata per la ricarica delle auto elettriche. Tuttavia, questa misura potrebbe rallentare la transizione ecologica, creando un conflitto con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Mentre il panorama energetico evolve, il Governo dovrà bilanciare le esigenze fiscali con gli obiettivi climatici. Una politica fiscale equa e sostenibile, che incentivi l’uso di fonti rinnovabili e biocarburanti, sarà fondamentale per supportare la decarbonizzazione del settore dei trasporti e garantire un futuro energetico più pulito ed efficiente.