Bollette salate, il Centro Padre Nostro lancia l’allarme: “Rincari del 300%, rischiamo di chiudere”

Il centro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi pubblica le bollette dell’energia elettrica ricevute per il mese di luglio e racconta le difficoltà che potrebbero portare alla chiusura di alcune sedi, con la sospensione dei servizi di assistenza a tante famiglie e il licenziamento dei dipendenti

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Anche il Centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, rischia di chiudere i battenti sotto i colpi del caro energia. A lanciare l’allarme è proprio una nota del centro stesso, che si inserisce nella scia di attività che stanno denunciando le salatissime bollette ricevute negli ultimi mesi. Una tematica che qualche giorno fa Palermo Live ha affrontato attraverso il racconto di Sandro Contorno, il proprietario del bar Albatros di Viale Strasburgo, a Palermo. L’uomo ha ricevuto una bolletta da 22.257 euro, contro i 6.104 euro pagati nello stesso mese dell’anno precedente (QUI L’INTERVISTA).

LA NOTA DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA PADRE NOSTRO

Un problema che interessa anche il mondo della solidarietà. “Se entro la fine di settembre c.a. il Governo non troverà una soluzione al Caro Energia anche per gli Enti del Terzo Settore e del mondo delle ONLUS, lo stesso Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi si troverà a dover chiudere le numerose sedi della città di Palermo, con la conseguenza del licenziamento di 13 dipendenti e con l’aggravio che il Centro non potrà più offrire i suoi servizi alle fasce sociali deboli“. Così avverte in una nota il Centro Padre Nostro, che assiste circa 600 famiglie.

Sono tanti i servizi offerti: accoglienza di detenuti in esecuzione penale, assistenza agli anziani; servizio educativo per l’infanzia da 0-36 mesi, sostegno scolastico ai bambini e ragazzi, messa alla prova di minorenni inviati dal Tribunale per i Minori. Ci sono poi le attività come Centro Antiviolenza, l’accoglienza di donne e bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Il Pronto soccorso sociale per la distribuzione di beni di prima necessità, sostegno psicologico, assistenza legale. E poi i percorsi formativi e vocazionali per volontari, operatori, soci ed adolescenti.

Tutti servizi che potrebbero cessare di essere offerti. “Di fatto queste persone, che ad oggi comunque trovano qualche forma di “ristoro”, seppur parziale, domani non saranno più assistite – spiega la nota -. D’altronde non è certo una novità che le grandi e piccole crisi economiche colpiscono sempre i più deboli e fragili”.

BOLLETTE ALTISSIME: “UN RINCARO DEL 300%”

Il Centro di Accoglienza Padre Nostro mostra i numeri. “Anche noi, come hanno fatto alcuni imprenditori, vogliamo pubblicare le bollette che ci sono pervenute per la fornitura relativa al solo mese di luglio 2022. Queste ammontano a 6.823,24 euro, a fronte di un importo di euro 3.640,86 del mese di giugno dello stesso anno. Mentre per il mese di luglio 2021, l’importo era di euro 1.706,41, c’è stato un rincaro del 300%“.

“Considerate inoltre che a queste vanno aggiunte le bollette del gas e dell’acqua delle rispettive sedi di servizio. Quindi, oltre ad aggiungere la nostra voce al coro degli imprenditori, vogliamo che ci si renda conto che se un ente come il Centro di Accoglienza Padre Nostro chiuderà, il danno sarà duplice: la perdita occupazionale e l’aumento della disperazione degli ultimi”.

 

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