Caro-prezzi, quali sono le città d’Italia con i costi più alti e più bassi. La classifica

caro prezzi

Il caro prezzi e i rincari sulle utenze pesano sulle famiglie italiane, con un’incisione fino a 2.500 euro. L’Unione nazionale consumatori ha stilato una classifica sulle città italiane con i prezzi più alti e più bassi. In tutta la Penisola, l’inflazione è alle stelle ma in alcune città si spende meno. Ecco quali sono.

IL CARO PREZZI NELLE CITTÀ ITALIANE

Secondo la classifica dell’Unione nazionale consumatori (Unc), che ha elaborato i dati Istat relativi al mese di luglio, le città della Penisola con il costo della vita più alto sono quelle del Trentino Alto Adige. In particolare, a Trento e Bolzano, l’inflazione si attesta intorno al 10%. Ciò significa che ogni famiglia spenderà in media 2.521 euro in più all’anno.

Tra le altre città italiane in cui si registrano i rincari più alti, c’è Bologna in cui l’inflazione si attesta all’8,6%, e comporta un aumento della spesa di 2.145 euro. A Firenze si registra un +8,6% per 2.006 euro in più.

LE CITTÀ IN CUI SI SPENDE MENO

La città che risente meno del caro-prezzi è Campobasso, con un’inflazione del 6,9% e una spesa aggiuntiva per una famiglia pari a 1.263 euro. Seguono Catanzaro (+7,1%, +1.326 euro) e Bari (+7,8%, +1.354 euro). A Roma c’è un’inflazione al 7,5%, inferiore alla media nazionale, con una spesa maggiore di 1.756 euro rispetto all’anno scorso. A Napoli i prezzi sono aumentati del 7,6% e la spesa è maggiorata di 1.538 euro. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% implica un’impennata del costo della vita pari a 2.001 euro.

Ad aumentare il costo della vita, non è più soltanto il caro-energia. L’Istat ha confermato che la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registra un aumento che non si osservava da settembre 1984.

IL COSTO DELLA SPESA SECONDO COLDIRETTI

Secondo Coldiretti, gli italiani spenderanno 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, non solo per l’inflazione ma anche a causa del taglio dei raccolti per la siccità.

I prezzi della frutta fresca aumentano su base annua del +8,8% – continua Coldiretti – mentre quelli dei vegetali freschi del +12,2%. La categoria per la quale si spenderà complessivamente di più è pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo di quasi 115 euro, mentre carne e salumi costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure aumenteranno di 81 euro.