Caro turismo, prezzi di hotel e ristoranti alle stelle in Italia

Mangiare al ristorante o soggiornare in hotel, pensioni, b&b e strutture ricettive varie quest’estate rischia di essere “un vero e proprio salasso, a causa dei pesanti aumenti dei prezzi registrati nel comparto nell’ultimo periodo”. 

Il Codacons ha messo a confronto i listini odierni del comparto ristorazione con quelli in vigore un anno fa e ha riscontrato che i prezzi al pubblico registrano aumenti medi del 6,8% su base annua: i menù dei ristoranti costano il 6,1% in più, una cena in pizzeria rincara del 7,6%, per una consumazione al bar si spende in media il 4,8% in più, mentre gelaterie e pasticcerie hanno ritoccato al rialzo i listini del 5,9%, i fast food del 6,6%.

Ancora più pesanti sono gli aumenti delle tariffe per alberghi, hotel, B&B e strutture ricettive in generale. L’incremento medio si aggira sul 15% rispetto al 2022 ma si arriva al rialzo record del 43,2% registrato a Firenze. L’allarme arriva da Assoutenti secondo cui “città d’arte e località balneari si preparano alla stagione estiva alzando i prezzi delle strutture ricettive” e andare in vacanza “rischia di essere questa estate un vero e proprio salasso”. Nell’ultimo mese le tariffe delle strutture ricettive sono salite in media del 15,2% rispetto al 2022, con punte del +18% per alberghi e motel, mentre villaggi vacanza a campeggi costano l’11,1% in più.

Gli aumenti più pesanti sono nelle città d’arte: dopo Firenze, al secondo posto c’è Milano, che registra tariffe in crescita del 38% su base annua, mentre a sorpresa tra le città che vedono salire vorticosamente i prezzi delle strutture ricettive troviamo al terzo posto Campobasso (+28,9%). Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%). Tra le località balneari, i rincari maggiori si registrano in Sardegna con il +20,3% della zona Olbia-Tempio ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti (dal +15% al +17%).

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