Mentre la Commissione europea mette sotto esame le compagnie aeree a causa del caro voli, indagando sull’aumento delle tariffe (che durante l’estate sono salite anche del 30% n.d.r), nascono alcune iniziative collaterali per contrastare tale fenomeno. Un problema che riguarda tutti indistintamente, ma che coinvolge ancora di più chi vive nelle isole o in regioni più periferiche.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie sono tanti infatti i siciliani che, lontani dalla propria terra, hanno la necessità di riavvicinarsi alle famiglie per poter festeggiare insieme il Natale e l’arrivo del nuovo anno. A causa dell’enorme rincaro dei biglietti aerei, però, spesso questa esigenza diventa un vero e proprio lusso che in pochi possono permettersi. Da qui nasce l’idea di Mirko Giaccone, trentottenne palermitano che da tre anni vive e lavora in Veneto.
“Non entrando nel tema se sia giusto o sbagliato, ormai da anni assistiamo allo stanziamento di contributi da parte degli enti locali alle low cost in nome dell’industria turistica – afferma Giaccone -. Per chi fa impresa turistica tutto sembra quasi dovuto, si viaggia a 9,99 € grazie ai contributi pubblici e gli aerei si riempiono. Una famiglia di quattro persone invece è costretta a pagare 1200 € per passare le feste nella sua terra d’origine. Dopo la pandemia, inoltre, si assiste ad un drastico calo delle frequenze invernali che va ben oltre la normale contrazione della domanda di tale periodo. Nonostante però nei giorni precedenti al Natale le frequenze tornino regolari – prosegue Giaccone – le tariffe non scendono. Ma se, negli anni precedenti, si poteva acquistare con congruo anticipo un biglietto di sola andata a 90/100 €, quest’anno è quasi impossibile trovarli a meno del doppio di tale costo”.
Da qui parte l’idea di una raccolta fondi: “L’obiettivo è quello di sensibilizzare sull’argomento caro voli, ed avviare una raccolta fondi per poter organizzare dei voli charter – spiega ancora Giaccone -. Inizialmente per la Sicilia: Palermo per la zona occidentale e Catania per quella orientale. Se poi l’iniziativa dovesse avere successo, perché no, potrebbe essere estesa anche ad altre regioni del sud”, conclude.
Chi volesse partecipare attivamente dando il suo contributo, può farlo tramite la piattaforma di crowdfunding GoFundMe.
Per chi volesse contattare prima l’organizzazione, o avere maggiori dettagli ed aggiornamenti, può invece collegarsi alla pagina Facebook.