A quattro anni dai fatti di Lampedusa, l’attivista tedesca Carola Rackete scende ufficialmente in campo in politica e si candida alle elezioni europee del 2024, nelle fila della Linke, il partito della sinistra tedesca. Ad annunciarlo è stata la stessa capitana di nave con un’intervista allo Spiegel, dopo che lo stesso giornale tedesco aveva anticipato la notizia nelle scorse ore. L’attivista tedesca è nota in Italia per aver disobbedito alle indicazioni dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini e per aver colpito con la sua nave una motovedetta della Guardia di Finanza. Adesso, dopo essere scesa dalle navi delle ong, si ricicla. Ed alle prossime elezioni europee sarà candidata per la sinistra all’Europarlamento.
Al quotidiano tedesco, Rackete ha detto di voler andare a Bruxelles per essere il “cane da guardia” dei movimenti per il clima: un’attivista dentro al Parlamento europeo, insomma. “Si tratta di comunicare i contenuti dei movimenti e di far conoscere ai movimenti stessi ciò che viene deciso a Bruxelles”, ha aggiunto. Sarà candidata dalla Linke da indipendente, subito dietro a Martin Schirdewan, il copresidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – Gue/Ngl.
In Italia si è recentemente riparlato di lei perché il Senato ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. L’ex capitana della Sea Watch 3, la nave della ong con cui forzò l’ingresso a Lampedusa nel periodo dei porti chiusi, aveva querelato l’allora ministro dell’Interno per diffamazione. Tra i vari epiteti pronunciati dal leader della Lega vale la pena di ricordare “sbruffoncella”, “tedesca fuorilegge” e “viziata comunista”. Salvini diceva di essere impaziente di affrontarla durante un processo che, in effetti, non ci sarà, vista la decisione del Senato. Dopo l’annuncio della candidatura di Carola Rackete, non si è fatto attendere il commento di Salvini, che ha scritto sui suoi social: “Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura per Bruxelles con la sinistra tedesca, è un attimo. Auguri, viva la democrazia”.