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Caronte & Tourist annuncia lo stop dei servizi, caos per i traghetti

Doccia gelata per le isole minori in Sicilia. La Caronte & Tourist ha annunciato nella serata di mercoledì la cessazione dei servizi: “Dobbiamo purtroppo rappresentare l’impossibilità di assumere nuovi impegni contrattuali a fronte delle modalità di attuazione – da parte del Pm e della GdF delegata – del sequestro preventivo disposto a nostro carico con decreto del 23 maggio scorso, emesso dal gip del Tribunale di Messina”, si legge in una lettera.

La società ha risposto in questo modo all’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità che aveva urgentemente chiesto a Carone & Tourist di dare il proprio assenso all’inserimento dei servizi integrativi regionali a mezzo nave traghetto per le tratte con le isole Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria come estensione della convenzione col ministero dei Trasporti a partire dall’11 ottobre.

Sequestro di denaro e traghetti fermi

Il motivo di questo stop è legato alla vicenda giudiziari che coinvolge la società messinese che a maggio si è vista sequestrare quasi 29 milioni di euro con il contestuale fermo di tre traghetti impiegati nelle tratte regionali Milazzo-Eolie e Palermo-Ustica (la Helga, il Bridge e l’Ulisse), ritenuti dalla magistratura non idonei al trasporto delle persone con mobilità ridotta come disabili e anziani. A questo si è aggiunto una settimana fa il sequestro di una parte delle somme che Caronte&Tourist isole minori avrebbe dovuto incassare dalla Regione dopo l’aggiudicazione dei collegamenti marittimi in traghetto con Lampedusa e Linosa. L’importo totale che toccherebbe alla società è superiore ai 40 milioni di euro.

“A impedire alla società l’assunzione di nuovi impegni con l’ente regionale – conclude la nota della Caronte & Tourist – in una situazione comunque delicata e complessa è stata un’ulteriore iniziativa – sempre della GdF d’intesa con il pm responsabile dell’esecuzione della misura – che ha visto sequestrare un’ulteriore somma in denaro di 2,8 milioni di euro che la Regione si accingeva a pagare all’azienda messinese per i servizi resi nel secondo trimestre del 2023 per i lotti relativi a Pantelleria e alle Pelagie (non interessate dal procedimento penale), al contempo liberando l’equivalente valore di una delle navi sequestrate (il cui utilizzo è rimasto comunque inibito)”.

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Redazione PL