Cala in quantità il carrello della spesa alimentare degli italiani a causa del caro prezzi. Infatti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è registrato una contrazione pari al 2,8%. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate per il quinto mese consecutivo.
Il calo negli acquisti di prodotti alimentari è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi. Per i generi alimentari, i rincari si attestano in media all’8,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a causa dei rincari dei costi energetici e di produzione. In particolare, l’olio di semi registra un aumento del +68,6% e i gelati del +13,4%.
Per Coldiretti, gli aumenti colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. Se in cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi al secondo posto c’è il burro con un +27,7% e al terzo la farina, con i prezzi in salita del 20,5% trainati dagli aumenti del grano che interessano anche la pasta, in salita del 18,3%. Quinta piazza per la margarina (+16,8%) e sesta per la carne di pollo (+15,1%), mentre alla settima c’è il riso, con diecimila ettari seminati in meno quest’anno per la siccità che sta tagliando anche i raccolti. Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – pure per le uova (+13,6%).
Volano gli acquisti di cibo low cost a causa dell’impatto dell’inflazione. Infatti, i discount alimentari fanno segnare un balzo del +9,8% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio tradizionale. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali.
L’impatto dei prezzi in continuo aumento mette in difficoltà i consumatori. Infatti, 2,6 milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare, dato in aumento nel 2022. Questa situazione è anche dovuta dalla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con l’aumento dell’inflazione, dei prezzi alimentari e i rincari delle bollette energetiche, secondo l’analisi Coldiretti su dati Fead.
Il Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in Italia aiuta 2.645.064 persone tra cui 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili.