Cartelle cliniche con prestazioni mai eseguite per incassare i rimborsi
Sono state sequestrate più di 7 mila cartelle cliniche, per prestazioni relative al periodo 2012 2019. È già stato eseguito un sequestro “preventivo” di dieci milioni di euro
Un importante gruppo laziale, Istituto Neurotraumatologico Italiano (Ini) , per sette anni avrebbe erogato prestazioni sanitarie per la lotta ai tumori e alle malattie urologiche che non sarebbero mai state effettuate, ma esistenti sulle cartelle cliniche dei pazienti dimessi. Con il risultato che la Regione Lazio le avrebbe rimborsate tutte, una per una. Sul gruppo penda questa pesante accusa, avanzata dalla guardia di finanza e dai carabinieri di Roma su delega della procura della Repubblica di Velletri. Le forze dell’ordine hanno eseguito , in totale un sequestro “preventivo” di dieci milioni di euro: l’equivalente delle erogazioni della Regione Lazio per tutte le prestazioni contestate. Per ora la somma congelato è questa, ma ancora c’è molto da definire. Al centro dell’inchiesta ci sono otto persone: i proprietari, gli amministratori e i dirigenti medici. Dovranno rispondere dei reati, in concorso, di falso e truffa. Si tratta di difformità documentali individuate dai tecnici ai quali dovranno presentare le loro controdeduzioni.
Il periodo contestato va dal 2012 al 2019
La contestazione riguarda un periodo di tempo che va dal 2012 fino al 2019. I controlli hanno preso il via nel 2017. A far emergere la presunta truffa da milioni di euro a danno servizio sanitario regionale, è stata la segnalazione arrivata ai carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione di Roma da parte di un funzionario. I tecnici della Asl e le forze dell’ordine hanno passato al setaccio alcune strutture sanitarie private del gruppo, e fatto diverse ispezioni e accertamenti patrimoniali. Un lavoro meticoloso, quello degli inquirenti, che è passato anche attraverso le intercettazioni telefoniche. Nel maxi-blitz sono state sequestrate più di 7 mila cartelle cliniche, che dovranno essere verificate.