“Teniamo a precisare alcune cose”, inizia così il comunicato dell’organizzazione “I Love Tuesday” in merito alla festa con 300 persone che ha portato alla chiusura temporanea del locale Casa Cuba.
La notte del 17 agosto, trecento persone sono state sorprese a ballare all’interno di un noto locale di Palermo sul mare trasformato in discoteca, in violazione delle le norme anti Covid. I finanzieri del comando provinciale di Palermo, con i poliziotti della divisione amministrativa di sicurezza della questura, hanno chiuso per 5 giorni e multato il locale Casa Cuba di via Messina Marine dove 300 clienti stavano partecipando ad una festa pubblicizzata sui social.
“Noi siamo una comunità che in tempi normali e da diversi anni ha organizzato delle feste al fine di passare del tempo insieme e divertirci magari scherzando e ballando un po’”. Continuano gli organizzatori tramite un post su Facebook. “Dopo l’arrivo del Covid-19 ci siamo fermati e abbiamo sempre rispettato ogni dettato del governo consapevoli del fatto che stavamo vivendo un periodo terribile; periodo che si è prolungato ormai da un anno e mezzo”.
“In questi ultimi mesi notiamo tutti che gli assembramenti si sono sempre più palesati e moltiplicati ovunque. Dalle strade, piazze, spiagge, lidi ai mezzi pubblici ecc. E la gente fa quello che vuole senza regole e se è il caso balla senza che nessuno intervenga. L’evento di martedì 17 aveva uno scopo ben preciso: riunire per una festa dopo quasi un anno e mezzo i membri della nostra comunità che non si ritrovava insieme da tutto questo tempo. Ci siamo appoggiati a Casa Cuba. Il quale è un locale totalmente a cielo aperto molto grande e che malgrado le norme anti covid prevede una capienza massima di ben 500 partecipanti, ma noi in ogni caso eravamo poco meno di 300 e quindi molto al di sotto della capienza massima”.
“Per tale evento abbiamo adottato delle misure per garantire massima sicurezza stilando una lista di invitati (ed entravano solo loro) e nessun altro. Abbiamo inoltre misurato temperatura all’ingresso e imposto i green pass e tamponi negativi. Cosa che mai nessuno chiede in qualunque altra situazione di assembramento di piazze, lidi e locali anche di altri luoghi fuori Palermo dove organizzano di tutto e di più. In pista (molto ampia) non ballavano tutte e 280 persone ma solo una parte. Il resto era sparsa tra le due terrazze superiori molto ampie e ricche di divani e tavolini, il grande bar e la spiaggia. Non stiamo parlando quindi di un rave party incontrollato o di feste e lidi senza regole”.
“Inoltre green pass e tamponi garantivano una certa sicurezza esattamente come viene richiesto allo stadio, concerti o teatri dove ci sembra ci sia molta più gente, ma nessuno in questi casi si lamenta perché il governo ha deciso di autorizzare queste strutture. Il ballo inoltre era ammesso perché era un evento privato controllato da liste esattamente come un matrimonio, una laurea o un compleanno dove è ammesso ballare se hai il green pass (come previsto dal decreto riaperture del 15 giugno 2021)”.
“E’ assurdo a nostro avviso vedere video pubblicati dalla Guardia di Finanza dove inquadrano circa 100 persone tamponate e vaccinate che ballano (e non 10mila come in certi rave party incontrollati). Dove 4 macchine della polizia e due della finanza a sirene spiegate corrono verso il locale come se dovessero catturare un pericoloso latitante. Che poi alla fine non era a Casa Cuba. Non lo hanno trovato, Messina Denaro non era lì.
Verso l’una la gente è stata invitata ad abbandonare il locale e si è creato un tappo di persone all’uscita perché lo scopo delle forze dell’ordine era di trovare qualcuno senza green pass da multare ma lo avevano tutti e non è stato multato nessun invitato, cosa che i giornali non hanno scritto”.
“Inoltre i giornali riportano che sono stati rinvenuti degli stupefacenti e hanno “beccato” una ragazza che si faceva una canna per uso personale. Dove sta la notizia scandalosa se su 300 persone trovi una singola persona che si fuma uno spinello? Il cane antidroga “Elisir” non ha trovato nulla. Fuori dal locale (quindi neanche più di competenza del locale) sembra abbia trovato un’altra canna ed è finita lì.
“Dopo che è stato bloccato l’evento di contagi più spaventoso del pianeta, la gente quella stessa notte si divertiva e ballava ammassata fino all’alba. Il tutto senza richiesta di nessun green pass, nelle strade del quartiere della Vucciria. – Concludono gli organizzatori -. Amen”.