Casa vacanze Airbnb da incubo: mega risarcimento per ragazza stuprata

7 mln dlr per la vittima, una giovane ustraliana: l’aggressore 24enne aveva le chiavi. Al fine di salvare la propria reputazione Airbnb ha cercato fino all’ultimo di tenere la storia riservata.

Affitta su Airbnb una casa per festeggiare il Capodanno a New York con le amiche ma va incontro al peggiore degli incubi. Il fatto nel 2015, quando la sera del 31 dicembre di sei anni fa le ragazze sono uscite per raggiungere la vicina Time Square. Qui si sarebbe svolta la festa dell’ultimo dell’anno nella grande mela. Poco dopo la mezzanotte, la ragazza decide di rientrare a casa. Giunta nell’appartamento non si è accorta subito che non era da sola. Ma una volta entrata in bagno si è vista puntare contro un coltello da cucina. L’uomo che lo impugnava l’ha quindi trascinata sul letto e stuprata, poi le ha rubato il cellulare.

LA COPIA DELLE CHIAVI DELL’APPARTAMENTO: UN GIAIO PER AIRBNB

Nel panico la ragazza è riuscita tramite un iPad a contattare le amiche che sono accorse in suo aiuto insieme ad alcuni agenti fermati in strada. Quando la polizia era ancora all’interno dell’appartamento l’aggressore, il 24enne Junior Lee, è tornato. E’ stato subito fermato e perquisito. Nel suo zaino è stato rinvenuto uno degli orecchini della ragazza, un coltello e una copia delle chiavi dell’appartamento.

VENUTA MENO LA POLITICA DELLE DISCREZIONE

Airbnb è stata avvertita dell’accaduto il giorno seguente ed è stato subito il panico. L’unità di crisi della società si è messa immediata in moto pagando un albergo alla donna e un biglietto aereo alla madre per raggiungerla dall’Australia e offrendosi di farsi carico delle spese sanitarie. Airbnb ha cercato di tenere la storia riservata consapevole dei rischi dal punto di vista dell’immagine. Duplicati delle chiavi rappresentano infatti un problema serio per la società, che non ha una politica su come deve avvenire lo scambio di chiavi fra gli ospiti.

I RISCHI PER LA SOCIETA’

E questo ha implicazioni sulla reputazione, sulla sicurezza e anche sull’eventuale responsabilità legale della società, il cui modello di business si basa sull’idea che sconosciuti possano fidarsi gli uni degli altri. Una premessa che, se viene a cadere, potrebbe tradursi in meno clienti e più azioni legali, senza contare una regolamentazione più stringente.Insomma un incubo per Airbnb e la sua quasi segreta unità di crisi, soprannominata black box e chiamata a intervenire nelle situazioni di maggiore urgenza per prevenire disastri di public relations.