Casalinghe, la rivincita ve la serve Meloni: 530€ al mese con tredicesima arrivano dritti sul conto | La boccata d’ossigeno eccola qua

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La figura della casalinga, un tempo pilastro della famiglia tradizionale, ha subito profonde trasformazioni negli ultimi decenni. Associata per lungo tempo esclusivamente alla donna, questa figura è oggi sempre più rara e il suo ruolo si è notevolmente ridefinito.

Essere casalinga non significava solo occuparsi delle faccende domestiche, ma anche della gestione della famiglia, dell’educazione dei figli e spesso di un piccolo orto o allevamento. Era un lavoro impegnativo, che richiedeva dedizione e abilità organizzative non indifferenti.

Negli ultimi decenni, con l’emancipazione femminile e l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, il ruolo della casalinga è cambiato radicalmente. Sempre più donne hanno scelto di conciliare vita familiare e professionale, rinunciando all’idea di dedicarsi esclusivamente alla casa.

È interessante notare come, parallelamente a questa evoluzione, sia emersa la figura del casalingo. Sempre più uomini, infatti, scelgono di dedicarsi alla gestione della casa, affiancando le compagne nel lavoro o occupandosi esclusivamente delle faccende domestiche. Questa nuova realtà testimonia un cambiamento culturale importante, che vede l’uomo e la donna sempre più paritari nella gestione della vita familiare.

Poche tutele per le casalinghe

Per anni, il lavoro svolto all’interno delle mura domestiche è stato considerato un’attività non retribuita e, di conseguenza, non tutelata. Tuttavia, negli ultimi decenni, si è assistito a un progressivo riconoscimento del valore del lavoro delle casalinghe. In Italia, ad esempio, la legge 493 del 1999 ha introdotto un’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici per le casalinghe, riconoscendo così il loro lavoro come un’attività a tutti gli effetti.

Grazie a questa legge, le casalinghe hanno diritto a un’assistenza medica e a un indennizzo economico in caso di infortunio domestico. Inoltre, alcune regioni italiane hanno introdotto ulteriori tutele, come contributi previdenziali e agevolazioni fiscali. Nonostante questi progressi, il percorso verso un riconoscimento completo dei diritti delle casalinghe è ancora lungo. Molte donne, infatti, continuano a svolgere un lavoro gravoso e poco valorizzato, senza godere di adeguate tutele sociali.

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L’assegno sociale per le casalinghe

Per anni, il lavoro domestico è stato considerato un’attività non retribuita e, di conseguenza, non tutelata. Tuttavia, la consapevolezza dell’importanza del ruolo delle casalinghe e dei casalinghi ha portato a un’evoluzione normativa. Oggi, in Italia, è possibile tutelare il proprio futuro previdenziale anche dedicandosi esclusivamente alla famiglia.

Attraverso l’iscrizione al Fondo Casalinghe dell’INPS, è possibile versare contributi volontari e maturare così il diritto a una pensione. È un modo per riconoscere il valore di un lavoro spesso sottovalutato e garantire un futuro più sereno a chi ha dedicato la propria vita alla famiglia.