Case di riposo nel mirino: “Ingiusto demonizzarci tutti indistintamente”
Intervistato da Palermo Live parla il titolare di un centro per anziani casualmente ubicato in viale Lazio vicino a dove si è verificato il fattaccio.
Il mondo delle case di riposo per anziani è ancora una volta sotto stretta osservazione. I gravi fatti capitati nell’alloggio “I nonnini di Enza” a Palermo hanno sconcertato l’opinione pubblica e c’è chi addirittura, in preda alla rabbia, ne chiede la chiusura. Troppo disturbanti le immagini di quelle sberle date alla cieca alla povera anziana intenta a chiedere soltanto “un pò di umanità”. Ma come spesso capita in situazione del genere, non è neanche corretto che a pagare sia il giusto per il peccatore. Ragion per cui, Carlo Norrito, titolare della comunità alloggio “Giovanni Falcone”, tiene a precisare: “Sono cose che non dovrebbero mai accadere. In strutture del genere l’anziano va protetto, tutelato e coccolato. Tra le altre cose, uno dei miei tre centri si trova proprio in viale Lazio, sullo stesso marciapiede della casa di riposo dove si è verificato il fattaccio, esattamente un portone prima.”
Il rischio che si possa essere scambiati è dunque grande. “Spero che presto vengano varate delle leggi esemplari affinchè chi sbaglia debba pagare nella giusta maniera. All’interno delle nostre strutture diamo il massimo, tra video e gite. Una casa di riposo non deve essere vissuta come l’anticamera della morte”.
UNA LANCIA SPEZZATA A FAVORE
Da parte del signor Norrito, una lancia spezzata a favore di una realtà, quella delle case di riposo, che rimane pur sempre di grande importanza. “Bisogna vivere determinati contesti nel modo più consono, ovvero dando agli anziani la possibilità di percepire amore, come se stessero all’interno della propria famiglia. Siamo stanchi di essere additati o, peggio, demonizzati per i gravi errori commessi da altri. Ci sono persone che lavorano seriamente e onestamente.“ A proposito degli impiegati, non sempre inappuntabili se non in taluni casi capaci di trasformarsi nei peggiori degli aguzzini, Norrito chiarisce.
UN MESTIERE ADATTO A CHI HA L’ANIMO BUONO
“Credo in primis che il sistema di videosorveglianza interno debba essere adottato da tutte le strutture per legge. Noi lo abbiamo a prescindere per fini di sicurezza. Ma non solo, in quanto reputo necessario anche uno screening periodico atto a valutare lo stato di salute psichica dei componenti il personale. Chi fa questo mestiere deve possedere un animo buono, misericordioso e solidale. Altrimenti cambi lavoro. Personalmente mi basta constatare una parola di troppo, o un atteggiamento sbagliato, per eventualmente prendere le dovute precauzioni e, se è il caso, procedere all’allontanamento. Ne va d’altronde della serietà e dell’immagine della Casa di riposo“.