L’incentivo all’uso della moneta elettronica, il cashback natalizio fortemente voluto dal premier Giuseppe Conte, potrebbe riservare brutte sorprese. È spuntato un’intoppo nel regolamento che attua il decreto di novembre, a causa dello stanziamento sottostimato, come è già successo per altri bonus governativi. Infatti questa fase sperimentale del cashback definitivo, ha uno stanziamento di 227,9 milioni di euro. Questo non è un fondo da alimentare a piacimento, in quanto il regolamento prevede che se la «risorsa finanziaria stanziata non consente il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto». Cioè, una volta esauriti i 228 milioni di euro il bonus verrà decurtato. Però non sono precisate le modalità. Potrebbe essere un “click day”, oppure, più verosimilmente, verranno tagliati i bonus di tutti gli aventi diritto in misura proporzionale alle risorse disponibili.
UNA APP DI SUCCESSO
Il fatto è che la app ha riscosso un successo forse inaspettato. Fino ad ieri, attraverso l’app “Io”, si erano iscritti 3,6 milioni di utenti. Se gli utenti rimanessero questi, ma è improbabile, e se tutti avessero diritto ai 150 euro di rimborso, il Tesoro dovrebbe già prepararsi a erogare 525 milioni di euro. Più del doppio della cifra a disposizione. Per cui, è facile ipotizzare un rimborso dimezzato: 70 euro invece dei 150 attesi. Un imprevisto che rischia di vanificare l’obiettivo primario del programma. Che è quello di incentivare i pagamenti tracciabili e gli acquisti nei negozi fisici messi a dura prova dalle chiusure. Sarebbe uno smacco per i milioni di italiani che hanno aderito al programma, che potrebbe orientare le famiglie sugli acquisti online, che danno uno sconto certo.
Per ora l’esecutivo non ha commentato. L’unica precisazione che è arrivata ieri, riguarda la privacy dell’app “Io“, che «non comporta alcuna profilazione o geolocalizzazione degli utenti, e non registrerà gli acquisti», ha assicurato PagoPa in una nota.