Caso Giambruno, “Arriverà roba più grossa”: la premier si sente ‘accerchiata’
Le persone vicine alla Meloni adombrano l’ombra del ricatto a orologeria. Si temono altre ‘documentazioni’, anche con avance sessuali
Chi è vicino a Giorgia Meloni pensa che il caso dei fuorionda di Andrea Giambruno non sia concluso. Il Corriere spiega che sono le persone a lei più vicine ad adombrare l’ombra del ricatto a orologeria: «Arriverà roba più grossa» dice addirittura un esponente del governo.
La paura è che ci siano altre ‘documentazioni’, altri video e audio con avance sessuali o altre immagini e notizie imbarazzanti. Intanto nel partito si discute sulla telefonata di Pier Silvio Berlusconi.
Ipotesi su Mediaset
Si fa fatica a credere che l’amministratore delegato di Mediaset non sapesse nulla di Striscia la notizia. Di certo c’è che gli audio e i fuorionda di Giambruno risalgono a luglio. In tanti fanno notare che, dopo le due puntate di “Striscia”, sia stato Pier Silvio a chiamare la Meloni, non Marina. C’è da evidenziare che recentemente il rapporto fra Meloni e Marina Berlusconi è arrivato al punto di rottura, per i contrasti sulla tassazione degli extraprofitti bancari.
La posizione di Giambruno
Intanto l’azienda procede con gli accertamenti delle possibili violazioni del codice etico da parte di Andrea Giambruno. Potrebbe seguire una lettera di contestazione e il coinvolgimento degli organi sindacali. Le ipotesi sulle conseguenze sono tante: un ritorno in video e una nuova autosospensione con reintegro dietro le quinte sono le più gettonate. Pare ormai escluso il licenziamento, se non altro perché costituirebbe «accanimento».
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