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Caso Sammartino, la Cassazione annulla la sospensione dell’ex assessore regionale

La quinta sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione del Tribunale del riesame di Catania, che il 16 luglio scorso aveva confermato la sospensione dell’ex assessore regionale Luca Sammartino dagli incarichi pubblici. La misura era stata disposta dal giudice per le indagini preliminari nell’ambito dell’Inchiesta Pandora.

Sammartino, figura di spicco della Lega in Sicilia, aveva rassegnato le dimissioni sia dalla carica di vicepresidente della Regione sia da assessore regionale all’Agricoltura a seguito del provvedimento. È accusato di due presunti episodi di corruzione.

Le accuse e l’inchiesta Pandora

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Catania, ha portato alla notifica di avvisi di conclusione indagini a 29 persone. Tra le accuse, presunte infiltrazioni della criminalità organizzata e episodi di corruzione presso il Comune di Tremestieri Etneo. Sammartino, assistito dall’avvocato Carmelo Peluso, ha respinto le accuse, dichiarando piena fiducia nella magistratura. Il 1° ottobre 2024 il gup ha rinviato a giudizio Sammartino e altri dieci imputati. Il processo inizierà il 14 marzo 2025 davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania.

I casi contestati

Nel primo caso l’accusa è di avere favorito il proprietario di una farmacia impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta. 

Il secondo caso riguarda, invece, due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria che era in uso anche della sua compagna, la deputata nazionale della Lega Valeria Sudano, all’epoca dei fatti senatrice, e che ha fatto nascere dei contenziosi per l’utilizzo delle intercettazioni in quei locali di cui si è occupata anche la giunta delle Immunità parlamentari di Palazzo Madama.

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Redazione PL