Le forze dell’ordine sono a Coverciano, sede del ritiro della Nazionale, a colloquio con Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino sulle scommesse illecite che coinvolge, oltre ai due azzurri, anche Nicolò Fagioli, già autodenunciatosi alla Procura Federale della FIGC, irrompe nella casa della Nazionale e scatena un vero e proprio terremoto.
In ballo ci sono anche le recenti dichiarazioni di Fabrizio Corona, che nel pomeriggio ha fatto proprio i nomi di Tonali e Zaniolo, anticipando qualcosa sui social e ribadendoli poi anche in questura, dov’è stato sentito come persona informata sui fatti. Pertanto, rappresentanti delle forze dell’ordine sono ora a colloquio con i due giocatori azzurri, accompagnati del capodelegazione dell’Italia Gigi Buffon, al fine di avere chiarimenti sulla loro posizione all’interno della delicata vicenda.
Dal punto di vista della giustizia ordinaria, l’eventuale reato sarebbe quello di aver giocato su piattaforme illegali non autorizzate dai Monopoli di Stato. Una contravvenzione risolvibile con un’oblazione, ovvero il pagamento di una somma di denaro. Problemi più grossi sul fronte sportivo: si rischia una pesante squalifica, non inferiore a tre anni, come da articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva.
Intanto la FIGC ha già preso i primi provvedimenti, come rende noto un comunicato. “La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano – si legge -. A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club“.
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