Da quando il Governo ha dato il via libera alla cassa integrazione in deroga per l’emergenza coronavirus, sono passate più di due settimane, quasi tre. E ancora non è partito neppure un assegno. Il disguido, secondo Repubblica, è da addebitare al mancato dialogo fra i sistemi informatici della Regione, che attraverso i Centri per l’impiego riceve le domande, e quello dell’Inps.
Dal dipartimento del Lavoro di Palazzo d’Orleans fanno sapere che il problema è già risolto, e che in settimana i primi decreti saranno trasmessi all’Inps. Se davvero sarà così, significa che la macchina burocratica è stata finalmente avviata. Ma ovviamente nulla è ancora arrivato a destinazione, dove cioè si avviano i pagamenti. L’Inps ha fatto sapere che dal momento in cui le pratiche arriveranno, occorreranno 15 giorni per completare l’analisi, e quindi potere staccare gli assegni.
Il segretario della Cgil Alfio Mannino ha fatto i conti: «Se anche i primi decreti arrivassero subito, le famiglie non riceveranno comunque il denaro prima del 10 maggio». Esiste però una possibilità per far cominciare ad arrivare un po’ di soldi. Grazie all’accordo fra Inps e Abi le banche possono concedere un anticipo dell’importo della cassa integrazione subito dopo la trasmissione del decreto dalla Regione all’Inps. Però, e non si capisce perché, al momento questa voce non si è sbloccata.
L’Ufficio regionale del lavoro per cercare di recuperare il tempo perduto, ha istituito una task force di 138 uomini. Però secondo il segretario della Cgil, considerando che in media ogni giorno si possono smaltire 3mila pratiche, a conti fatti per smaltire tutto l’arretrato serviranno undici giorni lavorativi.
«Musumeci deve pensare meno agli annunci e più ai fatti. I siciliani hanno bisogno di aiuto», ha commentato il presidente della commissione Lavoro dell’Ars, Luca Sammartino di Italia Viva. «Tre settimane di ritardo per l’erogazione della Cassa integrazione in deroga in Sicilia sono inaccettabili ─ ha continuato Sammartino ─. Avevo segnalato il problema e come Commissione Lavoro avevamo chiesto, il potenziamento degli uffici per affrontare l’elevato numero di pratiche». Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata grillina Simona Suriano, che ha detto: «Non possiamo rischiare una macelleria sociale per via delle lentezze della pachidermica macchina regionale. C’è una platea di circa 150mila lavoratori siciliani che attende ancora la cassa integrazione e sui tavoli degli uffici della Regione ancora rimangono le pratiche che debbono essere trasmesse all’Inps. Non possiamo permettere che ciò continui oltremodo con questi vergognosi ritardi: i lavoratori hanno bisogno di risposte».