“Il governo ci dica come ha intenzione di procedere per fare piena luce sui presunti casi di cattiva assistenza al Pronto soccorso di Villa Sofia denunciati dalla stampa in questi giorni e quali azioni intende eventualmente mettere in campo per evitare che se ne verifichino altri in futuro” . È questo, in soldoni, il cuore di un’interrogazione presentata all’Ars dalla deputata M5S, Roberta Schillaci.
Nel suo atto parlamentare la deputata fa riferimento ad una malata oncologica, che secondo quanto denunciato dalla famiglia non avrebbe ricevuto adeguata assistenza e al decesso di un uomo – riferisce la stampa – per un ascesso dentale che sarebbe stato curato male.
“I casi denunciati – dice la deputata – testimonierebbero, ove accertati, l’esistenza di problematiche nell’organizzazione e gestione del pronto soccorso. Il governo chiarisca e prenda le dovute contromisure”.
Sarebbe iniziato tutto da un mal di denti. Francesco Santoro, palermitano di soli 46 anni, è morto lo scorso 7 aprile per una setticemia e la famiglia chiede ora chiarezza sull’accaduto anche ai fini di individuare eventuali responsabilità da parte dei medici cui l’uomo si era rivolto. A riportare la vicenda è il quotidiano La Repubblica, che spiega che il calvario del 46enne era iniziato nemmeno un mese prima, esattamente il 17 marzo.
Secondo la ricostruzione, il 17 marzo Francesco Santoro avrebbe avuto una prima visita dal medico curante. Accusando dolori alla mascella, dopo cinque giorni si sarebbe anche rivolto all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Dopo la visita di uno specialista di Odontostomatologia, sarebbe stato dunque dimesso con una prescrizione di farmaci. Due giorni dopo, tuttavia, recatosi per un’altra visita in un centro dialisi, sarebbero fuori valori anomali e una probabile setticemia in corso.
Il 24 marzo è stata quindi la volta del ricovero in codice giallo. Il 7 aprile la morte per setticemia, stando alla cartella clinica.