Catturato il soldato russo “autorizzato” dalla moglie a stuprare le ucraine

La conversazione fra il soldato russo e la moglie nelle scorse settimane aveva suscitato una forte indignazione nei social

Due giornalisti del team investigativo del servizio russo di Radio Free Europe/Radio Liberty circa una settimana fa si erano messi a indagare su alcuni dispacci d’agenzia che riportavano la conversazione di una coppia di russi, moglie e marito, in cui lei rassicurava lui, un soldato russo,  e anzi lo incitava a usare violenza sulle donne che avrebbe incontrato in Ucraina. Purché, precisava,  poi non le raccontasse  i particolari delle sue imprese. E, inoltre,  si accertasse di indossare le adeguate protezioni. «Vai, stupra le donne ucraine, te lo permetto, ma non dirmi niente: però non ti dimenticare delle protezioni». Era una certa Olga a parlare, in un audio al marito, Roman Bykovsky, 27 anni, originario di Orel, cittadina a 350 chilometri da Mosca.

«Ah, ─ diceva il marito ─ quindi dovrei stuprarle e non dirti niente: posso davvero?». I due poi ci hanno riso sopra, come fosse un argomento di cui scherzare. La conversazione sarebbe stata registrata nella regione di Kherson dai servizi segreti ucraini. Poi, in un secondo momento, sarebbe finita nella mani dei due giornalisti dell’emittente Radio Free Europe,  finanziata dal governo americano. Che,  grazie ai  profili sui social russi dei due, hanno potuto ricostruire la storia dei due che parlavano al telefono.

CATTURATO IL SOLDATO RUSSO DELLA CONVERSAZIONE

Ora Roman Bykovsky, il soldato russo della conversazione, è stato catturato dalle forze di Kiev nell’oblast di Kharkiv. Sarebbe proprio lui  l’uomo catturato vicino a Izyum. Si era arruolato nella divisione di Dzerzhinsky della Guardia nazionale, prima di finire nel 108esimo reggimento aereo d’assalto basato a Novorossiysk, che ha partecipato all’annessione della Crimea nel 2014. A riferire tutto ciò su Telegram è stato l’ex deputato russo dissidente, ora in esilio, Ilya Ponomarev, secondo cui si tratta di un «soldato della Crimea». Quel colloquio fra marito e moglie, diffuso nelle scorse settimane, aveva suscitato forte indignazione.

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