Il “pacchetto Lavoro” atteso domani nel Consigio dei ministri convocato dalla premier Giorgia Meloni nel giorno della Festa dei lavoratori sarà più generoso di quattro punti rispetto a quanto previsto nelle precedenti bozze del decreto Lavoro. Secondo Il Sole 24 ore, lo sconto per le retribuzioni lorde fino a 25mila euro salirà di sette punti rispetto alle tre iniziali, e di sei punti invece per gli stipendi lordi fino a 35mila euro, in aggiunta ai due punti già messi in campo. Il taglio si applicherebbe da luglio a novembre una tantum, e aumenterebbe le buste paga tra gli 80 e i 100 euro mensili.
Nella fase precedente, il governo aveva immaginato un taglio di quattro punti per otto mesi, applicato a tutti fino a dicembre. Invece adesso la novità, che verrà illustata stasera ai sindacati. La misura sarà finanziata con 3,4 miliardi recuperati con il Def. Stando ai calcoli citati dal Sole, i tagli al cuneo fiscale finora applicati hanno prodotto un beneficio di 41,15 euro mensili per i redditi fino a 25mila euro lordi. Cifra resa possibile dalla riduzione del 2% del governo Draghi, confermata dal nuovo governo che ha aggiunto un ulteriore punto su questa fascia di reddito. Con lo sconto di altri quattro punti percentuali, in busta paga si aggiungerebbero quindi 54,87 euro, per un totale di 96,03 euro al mese.
La scelta di concentrare tutte le risorse disponibili sul cuneo è stata presa da palazzo Chigi e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo gli ultimi dati economici. E serve per dare un segnale tangibile in busta paga in chiave anti inflazione. Nella convinzione, poi, che la crescita del Pil oltre le attese e la buona tenuta di occupazione e tessuto produttivo possano, in autunno, aprire spazi per nuovi interventi, tra cui, appunto, la conferma degli sconti in busta paga, che nella versione ora rafforzata terminerebbero a novembre.